LA POSIZIONE
PADOVA «Non c'è più tempo, la Pediatria si deve fare

Martedì 3 Dicembre 2019
LA POSIZIONE PADOVA «Non c'è più tempo, la Pediatria si deve fare
LA POSIZIONE
PADOVA «Non c'è più tempo, la Pediatria si deve fare subito». L'ingegner Giulio Ruffato parla come membro del direttivo del Collegio dei Costruttori delegato dal presidente Cazzaro. «Siamo d'accordo sulla qualità di questo progetto, andiamo avanti».
Se non fosse però che la Sovrintendenza, sollecitata anche dal movimento di opinione indotto da alcune associazioni, ha chiesto di modificarlo considerandolo troppo impattante nei confronti delle mura. Al punto che in questi giorni sta continuando una triangolazione fra Comune, Regione, e Azienda ospedaliera per evitare l'apposizione del vincolo, che significherebbe la morte del piano.
LE IMPRESE
«É impensabile che si possa fermare tutto - continua Ruffato - sia per le condizioni dell'attuale Pediatria che sono già state considerate insicure, sia perché da questo progetto discende la ricostruzione del Giustinianeo. E in entrambi le aziende edili padovane possono presentarsi ai bandi di gara. Dunque ossigeno puro per tutta l'economia. Oltre ai 61 milioni per la Pediatria ce ne vorrebbero almeno altri 150 per la sistemazione dell'ospedale nel suo insieme. Ricordo che bisogna costruire una nuova ostetricia e ristrutturare ginecologia, che va fatta la torre del pronto soccorso e abbattuto il monoblocco».
Sembra che le migliorie desiderate riguardino qualità dei materiali delle superfici esterne che costringeranno a un esborso ulteriore da parte della Regione. «Questo è un ragionamento importante. Se guardiamo alle tabelle dei costi standard per i nuovi ospedali imposti dalla Regione pari a 1700 euro al metro quadro il progetto è valido e li rispetta. Ma non consente di realizzare particolari soluzioni come la doppia pelle o la parete ventilata perché, se i progettisti dovessero metterci le mani, si arriverebbe a 2.500, un costo simile alla Regione Piemonte e direi più reale».
I COSTI
E come mai? «Faccio un esempio: inserire una doppia pelle in vetro per alleggerire l'impatto visivo costa moltissimo, circa 1300 euro al metro quadro per la resistenza al fuoco, sommati ai 450 attuali. E bisognerebbe limare la metratura delle stanze per rimanere con l'ingombro attuale. Infatti la pediatria deve rispettare il vincolo dei 26 metri dalle mura e i 10 metri dall'edificio più vicino ed è già al limite».
«Poi i nuovi costi standard adottati nel 2018 dalla Regione prefigurano edifici come se il valore di costruzione fosse rimasto invariato per sette anni. Invece sono stati introdotti i criteri minimi ambientali a cui sottostare oppure gli oneri relativi alla sismica che comportano costi ben superiori a qualche anno fa. Qui i progettisti sono rientrati al limite. Inoltre se si volessero adottare nuovi materiali bisognerebbe pensare a un progetto che non sia più solo un contenitore di impianti e sale operatorie ma un'opera di pregio tecnico e architettonico. Una struttura diversa capace di lasciare un valore aggiunto. Ma tutto questo costringerebbe a rivedere l'idea da zero. Ora, se si pensa che l'incarico è stato assegnato due anni fa e per questi ritardi non siamo ancora al progetto esecutivo da mettere in gara...».
I VETI
Padova città dei veti? «Non dico questo ma è un fatto che altre province del Veneto, Verona e Treviso, stanno facendo edilizia sanitaria senza problemi. Quindi noi dobbiamo partire immediatamente. Non c'è più tempo di modificare questo progetto che a noi sembra di buona qualità. Non credo che si sia dimenticata la perizia del professor Vitaliani di qualche anno fa. Pediatria è a rischio crollo, diceva. Dunque noi siamo favorevoli a questo impianto. Mettiamolo subito in gara e realizziamo l'edificio con il budget che abbiamo a disposizione».
M.G.
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