LA NOVITÁ
SCHIAVONIA L'ospedale di Schiavonia è Covid-free, tutti i

Mercoledì 23 Giugno 2021
LA NOVITÁ
SCHIAVONIA L'ospedale di Schiavonia è Covid-free, tutti i ricoverati si sono negativizzati. Grande entusiasmo nel reparto di Anestesia e rianimazione, dove tutto è iniziato lo scorso 21 febbraio 2020 e il dottor Fabio Baratto ha visto morire la prima vittima italiana di Coronavirus. «Abbiamo in carico ancora tre pazienti entrati in ospedale per Covid, ma attualmente negativi al tampone spiega il dottor Baratto - Essendo colpiti da gravi insufficienze respiratorie, hanno bisogno di ulteriori cure. In media hanno 65 anni, non sono vaccinati ad esclusione di uno di loro che si è ammalato poco dopo l'iniezione, quindi quando il vaccino non aveva ancora fatto effetto».
Dall'inizio della pandemia, la rianimazione del Madre Teresa di Calcutta ha accolto 243 pazienti. Il reparto ha raggiunto picchi di 26 assistiti al giorno. «Il fatto di entrare in Rianimazione senza bisogno di bardarsi come prima è una cosa meravigliosa ammette il primario - Ora lavoriamo con la solita tuta blu da sala operatoria, ovviamente la mascherina è sempre presente. Nell'aria c'è una sorta di ottimismo, la speranza è che le cose continuino ad andare bene. Ma accanto a queste belle emozioni, rimane la paura. Quando ci si scotta con l'acqua calda, ci si spaventa anche con quella fredda. Anche l'anno scorso in estate sembrava che tutti ci fossimo dimenticati del Covid, ma poi è tornato. La differenza ora la farà la campagna vaccinale».
Ora il Madre Teresa di Calcutta ricomincia a dare spazio all'attività ordinaria, già da un paio di settimane è stato riaperto il pronto soccorso. Il reparto di prima emergenza registra un boom di richieste con circa 140 accessi al giorno. Prestazioni in urgenza che si traducono in almeno una quindicina di ricoveri nelle 24 ore. Lavorano a pieno ritmo anche le sale operatorie, dove si effettuano almeno sei sedute chirurgiche al giorno. Il piano di lavoro estivo prevede un aumento dell'attività chirurgica del 10% rispetto il 2019. «E' un grosso sacrificio per tutti recuperare ciò che è stato bloccato dalla pandemia aggiunge Baratto ma vogliamo dare un bel segnale alla popolazione per ripartire alla grande e soddisfare le esigenze dei nostri assistiti». Si congratula il senatore Udc, Antonio De Poli: «La notizia dell'ospedale di Schiavonia Covid-free è un grande traguardo, importante, che dà fiducia a cittadini, amministratori locali e alla comunità. Mai dimenticheremo il sacrifico di tanti». «Siamo tutti emozionati e sollevati per questo dato così importante, ma in questo momento il mio pensiero non può che andare a tutte le persone che in questa struttura hanno perso la vita, a quelle che hanno sofferto, alla straordinaria dedizione e passione dei medici, degli infermieri e degli operatori sanitari. Ora dobbiamo essere ancora prudenti» aggiunge la consigliera regionale di Fi, Elisa Venturini.
Intanto però tamponi sospesi da circa due mesi per il personale delle pulizie dell'ospedale di Schiavonia. Il monitoraggio non avviene più a cadenza regolare: l'ultimo tampone fatto a fine aprile aveva già subito una proroga allungando di dieci giorni l'intervallo tra un test e il successivo, da 20 a 30. A fine maggio alle lavoratrici è stato detto che i tamponi erano stati sospesi, mentre le loro colleghe operative in altri ospedali della provincia continuano il monitoraggio ogni 20 giorni. A segnalare la situazione è il sindacato Adl Cobas. «La sospensione sembrerebbe riguardare tutti i dipendenti delle aziende in appalto alla Noasi. Ribadiamo l'importanza di garantire anche alle operatrici delle pulizie, che frequentano gli stessi ambienti del personale sanitario». È singolare, secondo Adl Cobas, che avvenga proprio a Schiavonia, la struttura simbolo della lotta al virus, che giusto ieri è diventata Covid free.
Elisa Fais
Maria Elena Pattaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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