LA MISSIONE
PADOVA L'interrogazione è andata bene. L'alunno Colasio ha risposto

Venerdì 22 Novembre 2019
LA MISSIONE PADOVA L'interrogazione è andata bene. L'alunno Colasio ha risposto
LA MISSIONE
PADOVA L'interrogazione è andata bene. L'alunno Colasio ha risposto spigliato a tutte le domande, prova valevole per l'intera classe al punto che la Commissione esterna sarebbe orientata a promuoverla per intero. Un riconoscimento che, se i professori si chiamano Commissione Unesco e la classe è rappresentata da una città intera sotto il vessillo di Urbs picta vale come lasciapassare per avere, unici al mondo, proprio il doppio sito Unesco: orto botanico e il ciclo del Trecento.
L'unico intoppo è stato il furto del telefonino all'assessore nella metro di Parigi ma per il resto il morale è alto. «Davanti al consiglio internazionale dei monumenti e dei siti, l'Icomos, organismo consultivo dell'Unesco, formato da trenta studiosi, la delegazione padovana è stata interrogata sul dossier che abbiamo presentato» racconta l'assessore.
LE DOMANDE
«Ci è stato chiesto se abbiamo aperto un ufficio Unesco dedicato e lo abbiamo fatto da settembre. Si trova dentro l'assessorato alla Cultura. Il secondo aspetto ha riguardato i rapporti con l'Orto botanico. Ci siamo già incontrati con il prefetto dell'Orto, la professoressa Baldan per l'interazione fra i due siti. Poi si sono concentrati sui dispositivi antincendio nei siti minori. Certo in quelli maggiori sono già molto avanzati, negli altri stiamo lavorando».
Sembra che alla fine siano stati soddisfatti. Ma soprattutto, nota Colasio, «nessuno ha espresso dubbi sull'eccezionale valore universale delle opere. Questo significa che è già stato valutato come questo sia pertinente alla candidatura che dunque è sostenibile. Sono dettagli ma non è stato messo in dubbio il nostro punto di forza. Per gli esperti è un segnale dirimente».
I PASSAGGI
Che cosa ci aspetta da questo momento? «Superato l'ultimo esame la strada verso la Cina, dove a luglio sapremo il verdetto, è diventata è più corta. Ora entro il 31 gennaio dovremo inviare l'ultimo rapporto con le integrazioni richieste e loro entro marzo dovranno risponderci. Poi aspetteremo». Alla cerimonia, Icomos leggerà la raccomandazione finale al Comitato per ottenere l'iscrizione con le tre formule che potremo sintetizzare così: raccomandiamo l'iscrizione; ripassi un'altra volta; non raccomandiamo. Starà ai 21 stati firmatari decidere, votando a maggioranza. Come si vede le incognite sono ancora molte, compresa quella che dall'anno prossimo ci sarà una sola proposta per Paese (al posto di due) e finora per l'Italia ci siamo solo noi. Ma non è detto.
Con Colasio facevano parte della delegazione il consulente per Urbs Picta Giorgio Andrian, la funzionaria del Mibact Adele Celi e Federica Millozzi responsabile dell'Uffico Unesco patrimonio mondiale. Più Massimo Riccardo ambasciatore italiano permanente presso l'organismo e riconfermato per l'Italia all'esecutivo Unesco.
IL PERCORSO
La lettera inviata a palazzo Moroni dal ministero dei Beni culturali con la scelta di Padova come unica concorrente italiana risale al marzo del 2018. A fine marzo di quest'anno l'Unesco di Parigi ha espresso parere positivo sul dossier: la proposta d'iscrizione del sito soddisfa tutti i requisiti tecnici. Poi il dossier è passato ad Icomos, l'ente valutatore che ha effettuato una ispezione con un suo rappresentante. Sono otto i siti che compongono la candidatura: la cappella degli Scrovegni, la basilica del Santo, il palazzo della Ragione, la cappella della Reggia Cararrese, l'oratorio S. Giorgio, la chiesa degli Eremitani, il battistero del duomo e l'oratorio S. Michele.
Mauro Giacon
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