LA GIORNATA
VO' EUGANEO C'era un silenzio quasi surreale ieri in piazza a Vo':

Lunedì 24 Febbraio 2020
LA GIORNATA
VO' EUGANEO C'era un silenzio quasi surreale ieri in piazza a Vo': la quarantena imposta dall'ordinanza comunale e ora anche dal decreto del governo stride con i ricordi di un centro che di domenica pullulava di vita. Bar chiusi, niente messe né manifestazioni proprio per evitare che il Coronavirus si diffonda ulteriormente. Il paesino collinare, in cui si registrano già 19 contagi, ieri è rimasto con il fiato sospeso in attesa di trasformarsi a tutti gli effetti in una piccola Wuhan, isolato dal resto del mondo. Ma il blocco delle strade annunciato dal governo sarà attivo soltanto da oggi per i prossimi 14 giorni.
Prima di transennare le strade e schierare l'esercito a presidiarle si è dovuto attendere infatti la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale. Nel frattempo, già nel pomeriggio di ieri sono iniziati i test per la popolazione nel punto sanitario allestito nella palestra delle scuole, in via Mazzini. I primi ad essere sottoposti al tampone faringeo saranno i familiari dei contagiati e chi è entrato in contatto con loro, per un totale di circa 200 persone. Poi il test sarà esteso anche agli altri, procedendo per scaglioni. È la buona notizia che in tanti ieri aspettavano. Se ne parlava sia sulla piazza virtuale dei social sia sull'altra piazza, quella reale che, nonostante la raccomandazione di restare in casa, non è rimasta del tutto deserta. Qualcuno, infatti, approfittando della temperatura mite è uscito a fare una passeggiata. Una bimba sorride accanto ai genitori in sella alla sua bicicletta. Alcuni podisti, vestiti con colorati piumini, percorrono ad ampie falcate le strade secondarie. Non tutti indossano la mascherina anche perché tutte quelle che c'erano sono andate a ruba e le farmacie sono in attesa dei rifornimenti. Davanti alla porta della chiesa, nessun viavai: i sacerdoti dell'unità pastorale hanno celebrato la messa a porte chiuse, ricordando Adriano Trevisan, il padre dell'ex sindaca Vanessa ucciso dal Coronavirus mentre era ricoverato all'ospedale di Schiavonia. Il pensiero è andato anche ai suoi familiari e a tutti i contagiati. «Mi manca la messa, dava quel senso di comunità» commenta un'anziana barricata in casa proprio nel giorno in cui era solita incontrarsi con gli altri parrocchiani. Intanto in municipio assessori e consiglieri aspettano la telefonata del sindaco Giuliano Martini, convocato dal Prefetto di Padova Renato Franceschelli insieme agli altri sindaci della provincia e ai vertici dell'Ulss 6 Euganea e delle forze dell'ordine per fare il punto sulla situazione e concordare una strategia operativa.
Le gazzelle dell'Arma e le volanti della polizia presidiano il territorio comunale ma il blocco vero e proprio non è ancora scattato. Per i cittadini inizia un conto alla rovescia pieno di dubbi e di angosce perché a quel punto nessuno potrà più entrare o uscire dal paese in quarantena. In municipio il telefono squilla senza tregua: c'è chi è in attesa di un familiare o di un parente fuori paese, chi doveva partire per un viaggio e si vede costretto a cancellare la prenotazione.
«Per far fronte a tutte le richieste abbiamo richiamato al lavoro anche i dipendenti comunali» spiega l'assessore Mauro Facchin. «Mio fratello lavora con me ma abita ad Agugliaro (Vicenza) spiega il titolare dell'alimentari Ravazzolo di Zovon di Vo', una delle poche attività che resteranno aperte durante la quarantena Dovrà decidere se tornare qui per darci una mano. Ma questo vuol dire rinunciare a vedere la sua famiglia per le prossime due settimane». A metà pomeriggio, verso le 16, nella palestra delle scuole viene allestito il presidio gestito dall'Ulss per lo screening sulla popolazione. E arriva anche la relativa comunicazione a mezzo social dell'amministrazione comunale sull'inizio «dei tamponi solo per la lista di persone recepita dall'Ufficio prevenzione. I pazienti sono già stati avvisati». Oggi il test sarà esteso anche al resto della popolazione, come annunciato ieri sera dal Comune: «Dalle 8.30 alle 17 si eseguiranno solo mille test, che poi proseguiranno con altri mille al giorno nei giorni successivi fino alla completa indagine di tutta la popolazione». Ai cittadini viene chiesto di presentarsi nella palestra delle scuole «senza creare confusione». Il sindaco Martini, del resto ripone molta fiducia nei suoi concittadini: «Capiscono bene l'importanza di comportarsi in modo corretto. Da oggi il paese è sigillato, ma gli approvvigionamenti di cibo e medicine, così come la raccolta dei rifiuti, sono garantiti.
Maria Elena Pattaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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