LA GIORNATA
PADOVA Il piano per far tornare in classe gli alunni di prima superiore

Martedì 4 Maggio 2021
LA GIORNATA
PADOVA Il piano per far tornare in classe gli alunni di prima superiore ha retto. Ieri, nel giorno del rientro, non si sono registrate grosse criticità salvo un po' confusione tra le 13 e le 14 alla fermata del tram sulle Riviere. Gli studenti si sono mischiati alla folla di utenti abituali del serpentone blu nell'orario di uscita da scuola, chi tornava a casa e chi andava in stazione per prendere la coincidenza. E anche a bordo del mezzo su rotaia la capienza del 50 per cento in quel lasso di tempo non è stata rispettata, nonostante gli steward posti a controllare la situazione abbiano cercato di gestirla al meglio.
«Il tram era piuttosto carico racconta Stefano Pieretti di Adl Cobas Anche attorno alla fermata si è formato un bel gruppo di persone. Purtroppo è un punto complesso, non è semplice gestire la situazione. Per il resto il flusso è stato regolare, abbiamo tenuto d'occhio soprattutto la linea 6 diretta alle Cave e la 16 diretta in via Facciolati che sono le due tratte più frequentate. Nessuna criticità nemmeno in provincia, le linee extraurbane hanno viaggiato in tranquillità».
IL QUADRO
Ieri sono rientrati in presenza 7.276 studenti di prima superiore su 8.009. In provincia tutte le classi sono tornate al completo mentre in città si è preferito lasciare che ogni scuola si organizzasse a seconda degli spazi a disposizione. Così è stato stabilito all'incontro di giovedì scorso tra il prefetto Renato Franceschelli, il presidente della Provincia Fabio Bui, il provveditore Roberto Natale, l'assessore ai Trasporti cittadino Andrea Ragona, i vertici di Busitalia, i sindaci dei Comuni interessati e i rappresentanti dei bus operator privati. Nel complesso la provincia di Padova raggiunge il 70 per cento degli studenti in presenza (che in tutto sono circa 107 mila di cui 38 mila di scuola superiore), limite minimo indicato da Governo e Regione.
«È andato tutto come previsto dice Natale L'organizzazione attuale corrisponde a quella che si sono date le scuole in aprile. Sono molto soddisfatto, abbiamo garantito il raggiungimento del 70 per cento della presenza, del resto di più non si poteva fare tenendo conto della situazione dei trasporti: sono stati aggiunti 100 mezzi da Busitalia e altri 150 dalle ditte private. Ora è il momento di concentrare le energie sulla conclusione dell'anno scolastico e gli esami di Stato». Pensa già a settembre Bui che vorrebbe partire con il ragionamento sui diversi scenari possibili per il prossimo anno scolastico. «Non dobbiamo farci trovare impreparati spiega Abbiamo visto che con il confronto si riesce a organizzare un sistema che permetta ai ragazzi di far lezione in classe. Anche io sono molto soddisfatto che il nostro piano abbia retto, non mi sono state segnalate criticità né in città né in provincia. Ora pensiamo a settembre».
IL MONITORAGGIO
In ogni caso il monitoraggio continua. All'inizio la partenza è stata prudente, solo le classi quinte erano rientrate al 100 per cento (6.700 alunni) mentre i ragazzi di prima superiore che sono riusciti a mettere piede in aula due settimane fa erano 6.340 tra città e provincia. In città in questo momento, facendo una media tra tutti gli istituti, l'80 per cento degli studenti di prima superiore fa lezione in presenza. All'ultimo incontro di giovedì scorso i vertici di Busitalia hanno riferito di non aver previsto mezzi aggiuntivi a quelli già in uso o cambiamenti nelle corse attualmente operative sul territorio: ai 531 veicoli di cui 306 extraurbani sono stati aggiunti cento bus dall'azienda e altri 150 dalle 30 ditte private che lavorano nel Padovano. La decisione di evitare il ritorno al 100 per cento dei ragazzi di prima nelle scuole cittadine, aveva spiegato la scorsa settimana l'assessore alla Mobilità Andrea Ragona, dipende dal fatto che da Busitalia hanno fatto notare che, a differenza di ciò che accade in provincia, i mezzi pubblici vengono utilizzati non solo dagli studenti ma anche da lavoratori e cittadini che hanno bisogno di spostarsi per diversi motivi. Quindi il pericolo che si creassero assembramenti alle fermate o che non si rispettasse la capienza del 50 per cento è reale, come ha dimostrato quanto riferito da Pieretti in merito alla situazione del tram ieri tra le 13 e le 14. Nel complesso, l'obiettivo del 70 per cento di presenza in media è stato raggiunto e il piano, salvo eccezioni, sembra tenere.
Silvia Moranduzzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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