L'OPERAZIONE
PADOVA Sembrava una passeggiata dopo che la Giunta comunale a fine

Venerdì 8 Novembre 2019
L'OPERAZIONE
PADOVA Sembrava una passeggiata dopo che la Giunta comunale a fine luglio aveva adottato il piano urbanistico, l'insediamento di Leroy Merlin, il gigante francese del bricolage nello spazio della cattedrale di Davanzo, ovvero l'ex mercato del bestiame in corso Australia.
Invece come dimostra il caso del fronte del Prato della Valle, quando si parla di far rivivere un monumento i tempi si dilatano. Primo punto, la Sovrintendenza. Dopo i rilievi e le prescrizioni restituite ai progettisti, gli uffici del ministero sono in attesa tutt'ora del progetto definitivo da valutare. Inoltre nessuno ha messo in conto i tempi della Vas della Vas, valutazione ambientale strategica che è in corso in Regione. Diamo per buono un parere entro la fine dell'anno? Poi sarà la Provincia ad approvare la Via, valutazione di impatto ambientale, dai 5 ai sei mesi. Anche il Comune dovrà approvare definitivamente il progetto ma non risulta che l'abbia ancora fatto, quindi ci sono ancora dei dettagli da sistemare.
LA REGIONE
Dopo Vas e Via si passa alla domanda di autorizzazione commerciale. Essendo l'opera più estesa di 15mila metri quadrati, è di rilevanza regionale e richiede un Accordo di programma che deve passare in Giunta regionale. Se per un centro commerciale la pratica si chiude in 3-4 mesi questa avrà tempi più lunghi. Appare dunque improbabile che nelle ipotesi finora affiorate i cantieri aprano nella primavera del 2020 e il negozio nell'estate del 2021. Molto più verosimile che si parta a gennaio 2021 per finire a primavera 2022.
I francesi non toccheranno niente di quello che c'è, rispetteranno l'edificio e chi ci entrerà potrà vederne la maestosità, la dimensione e la caratteristica unica perché il soffitto sarà riconoscibile. Così sarà il negozio all'interno della cattedrale non una scatola nella scatola ma una rigenerazione con all'esterno l'originale in calcestruzzo che sarà ripulito e riportato allo stato originario degli anni 60, con un investimento di 32 milioni di euro.
IL PROGETTO
Molto si è discusso della viabilità soprattutto quella che coinvolge il versante verso Chiesanuova. I francesi realizzeranno un nuovo cavalcavia da corso Australia in direzione sud per scavalcare la tangenziale ed entrare direttamente nell'area. Dopo le proteste per il suo impatto sarà spostato di una cinquantina di metri verso il cavalcavia e allungato. Per collegare il centro città al complesso sarà ampliata l'attuale via Peano, la strada che comincia all'altezza del nuovo sottopasso ferroviario tra via Bezzecca e via Montà. Il parcheggio sarà di 2.300 posti circa, mentre il monumento tornerà al Comune fra 50 anni. Nel frattempo il noleggio dell'area costerà alla catena, 70 mila euro l'anno. Il negozio da 16mila 700 metri quadrati, mai costruito finora, con un'esperienza di rigenerazione tentata per la prima volta in Italia dal Gruppo. I clienti potenziali sono stimati in 1 milione e 200mila. Le vecchie serre saranno trasformate in ristobar.
LA VIABILITÁ
Molto si è discusso del famoso polipo cioè la parte più vicina al cimitero di Chiesanuova, contestata dai residenti. Alla fine anche grazie ad Agenda 21 il problema è stato eliminato con un abretella al posto della rotatoria ed è stata adottata la ciclopedonale d'ingresso dal cavalcavia di via Vicenza. Resterà riservata ai residenti via Peano, e ci sarà più verede nelle aree di parcheggio.
M.G.
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