L'INTERVISTA
PADOVA «Siamo all'inizio della quarta ondata che, però,

Martedì 3 Agosto 2021
L'INTERVISTA
PADOVA «Siamo all'inizio della quarta ondata che, però, ha delle caratteristiche molto diverse dalle precedenti». A dirlo è il professor Andrea Vianello, direttore della Fisiopatologia respiratoria dell'Azienda ospedaliera di Padova.
Professore, la pandemia di Coronavirus come sta evolvendo?
«La situazione è diversa dallo scorso anno, in questo periodo l'ospedale non aveva ricoverati. In media ora trattiamo una quindicina di pazienti, distribuiti tra Malattie infettive e Terapia intensiva. Nell'estate 2020 la circolazione del virus era minore, come coda lunga di tutte le misure prese in precedenza, infatti venivamo da mesi di lockdown».
Ora è tutta colpa della variante Delta?
«Sicuramente se non ci fosse stata la variante Delta oggi saremmo andati meglio. La Delta si caratterizza per aggressività e trasmissibilità. Ha complicato una situazione che, altrimenti, sarebbe stata controllabile».
Gli esperti sostengono che i non vaccinati abbiano più probabilità di finire in ospedale. Cosa dicono i numeri della Azienda ospedaliera?
«I vaccinati sono meno del 10% dei ricoverati a Padova. Direi che questo dato dice tutto. L'età media dei pazienti è andata via via abbassandosi: nella prima ondata era 80-70 anni, poi è scesa a 60 anni e ora arriviamo a 40 anni. Ora gli anziani, i più colpiti dagli effetti gravi del Covid, in larga parte sono vaccinati».
Le è mai capitato di ricoverare un no-vax?
«Ultimamente no, nell'ondata precedente abbiamo ricoverato più di qualche no-vax. Di recente sono arrivate al nostro reparto persone non vaccinate più per ragioni di carattere logistico organizzativo, che per scelte motivate. Ad esempio, anziani che non avevano parenti per farsi accompagnare. Al termine della prima ondata, invece, abbiamo ricoverato no-vax dichiarati. Prendere il Covid e avere complicanze respiratorie fa ricredere molte persone, fa riflettere sulla vita. Ma abiurare una precedente presa di posizione è un'altra cosa».
Ci sarà sempre una quota di persone anti-vaccini?
«Ci sarà sempre e comunque una quota di persone che non aderirà alla vaccinazione. Come in tutto, esiste uno zoccolo duro. L'aspetto che mi lascia interdetto è vedere migliaia di persone in piazza del tutto prive di qualsiasi genere di misura di sicurezza. Questa è la cosa che trovo più grave. Al di là della vaccinazione non possiamo abbandonare le mascherine e il distanziamento sociale in caso di assembramento. C'è una circolazione virus marcata».
Si riferisce alle manifestazioni No green pass? Cosa ne pensa?
«Io non condivido le motivazioni di chi protesta. Dal mio punto di vista non potrebbe essere diversamente, perché sono convinto che le scelte debbano basarsi sulle evidenze scientifiche. Detto ciò, non sono per l'obbligo ma per la persuasione».
La terapia sub-intensiva Covid è stata chiusa poco meno di due mesi fa. Siete ripartiti con l'attività ordinaria a Fisiopatologia respiratoria?
«Speriamo che nei prossimi mesi si riesca a mantenere un equilibrio che ci consenta di curare pazienti no-covid. Le problematiche respiratorie impattano in maniera pesante nei ricoveri ospedalieri, sono la seconda causa di ospedalizzazione in via Giustiniani. Il lavoro non manca, abbiamo già 18 letti occupati su 19».
E.Fa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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