L'INTERVISTA/2
PADOVA «Se loro hanno il posto di lavoro e tutti i relativi

Venerdì 4 Ottobre 2019
L'INTERVISTA/2
PADOVA «Se loro hanno il posto di lavoro e tutti i relativi incentivi, è anche grazie a noi».
Sono le parole di El Mouden El Hassan, dipendente della Logup, società fornitrice dei servizi di movimentazione a cui sono state subappaltate alcune attività di gestione per Tigotà.
Come mai avete scelto di manifestare?
«Stiamo manifestando per i nostri diritti e per quelli dei nostri colleghi del magazzino di Broni, a Pavia. Qui a Padova esistono lavoratori di serie A e di serie B. Non siamo riusciti a fare un accordo sulla produttività, rimandano la questione da due anni. La situazione non è omogenea, siamo in 150 e ci sono gruppi diversi. Chi dimostra di lavorare di più riceve un buono pasto di sette euro, per gli altri arriva a poco più di cinque euro. È una discriminazione. I magazzinieri che gestiscono la merce piccola, come i profumi e i cosmetici, sono privilegiati. Chi maneggia pacchi pesanti di detersivo e altri prodotti ingombranti, fatica a raggiungere il numero di colli sufficiente ad ottenere il bonus produttività. Quindi si deve accontentare del ticket da cinque euro».
A Padova avete tutti contratti a tempo indeterminato?
«Sì abbiamo tutti il contratto a tempo indeterminato. Ma nel magazzino pavese di Broni non è così, e infatti manifestiamo perché quei 17 lavoratori riescano a ottenere il posto fisso come noi».
Anche voi però avete vissuto un periodo negativo.
«Nel 2018, dopo le indagini e gli arresti per caporalato, sono state lasciate a casa cento persone. Erano colleghi che avevano lavorato in magazzino anche per due anni, con diversi rinnovi alle spalle. Sono stati tempi difficili per tutti e temevamo il peggio, ma abbiamo tenuto duro e oggi abbiamo i risultati. Non ci dimentichiamo di tutto questo, un motivo in più per sostenere le ragioni del magazzino di Broni. Siamo tutti lavoratori, siamo tutti uguali».
Ci sono stati cambiamenti con l'apertura del magazzino a Broni?
«Hanno spostato praticamente tutta la merce piccola là. A Padova ora gestiamo quasi solo merce ingombrante e pesante, a parte la profumeria e la cosmetica. Per noi significa meno lavoro qui».
Cosa pensi dei dipendenti Tigotà che si sono messi contro di voi?
«Ci dispiace tanto. Vorremmo fare lotta assieme per acquisire più diritti per tutti, in fondo noi lavoriamo per far lavorare loro. Vederli manifestare contro di noi è brutto. Sicuramente lo fanno contro la loro volontà, sono stati ricattati e hanno paura. Stiamo lottando per i diritti di tutti i lavoratori. Loro sono in ufficio e hanno paghe buone, ma non devono dimenticarsi di chi fa fatica in magazzino. C'è chi sta facendo di tutto per metterci uno contro l'altro».
Ha mai parlato con uno di loro di persona?
«No, non li conosciamo, non li vediamo mai: noi stiamo in magazzino e loro in ufficio. Forse anche per questo non riusciamo a capirci».
E.Fa.
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