L'INTERVENTO
PADOVA «Uno Stato, per quanto garantista, non può perseverare

Domenica 21 Gennaio 2018
L'INTERVENTO
PADOVA «Uno Stato, per quanto garantista, non può perseverare nel consentire che pregiudicati, pericolosi e violenti continuino a girare indisturbati per le nostre città commettendo i più disparati reati». Così il segretario regionale dell'Ugl-Fsp Luca Capalbo commenta l'aggressione ai danni di un architetto da parte di due pusher pregiudicati in piazzale Stazione.
«Quanto accaduto recentemente dimostra in maniera inequivocabile, qualora ve ne fosse ancora bisogno - continua - che l'attuale codice di procedura penale ha fatto il suo tempo. Il principio per cui si debba andare a giudizio in stato di libertà, va bene per i delinquenti primari (le persone per bene), ma non è sicuramente applicabile quando ci troviamo difronte a incalliti criminali che grazie a escamotage e cavilli procedurali siano riusciti a non bruciarsi ancora la sospensione condizionale della pena così da poter godere di un costante immeritato stato di libertà». A risolvere il problema secondo Capalbo «non serve inasprire le pene, ne tanto meno creare nuovi reati, ma allargare la possibilità di poter utilizzare la detenzione preventiva, nei casi più gravi, tanto da frenare una situazione che in attesa di sentenze definitive ormai ci è sfuggita di mano». Quanto accade oggi «non accadeva quando i criminali violenti attendevano in carcere i processi. Oggi, purtroppo, i cittadini onesti sono costretti ad attendere impotenti che i bonus di cui dispongono questi personaggi finalmente si esauriscono, con ogni conseguenza relativa».
Capalbo riporta le parole del coordinatore nazionale Maurizio Ferrara che evidenza la necessità per gli operatori di polizia dell'ausilio di nuovi strumenti lavorativi. «Ugl-Fsp Polizia Padova - sottolinea Capalbo - prosegue senza sosta la sua campagna per favorire la distribuzione della pistola elettrica taser agli agesnti. La nostra proposta è stata accompagnata da forti resistenze a livello politico, tali che fummo accusati di voler fare gli sceriffi. Siamo però convinti che si tratta di uno strumento utile ed efficace: abbiamo insistito e abbiamo anche chiesto l'intervento del capo della Polizia al quale va dato atto di essersi attivato in questo senso». E' stato, infatti, costituito un tavolo tecnico interforze che ha individuato il modello da utilizzare (modello X2 dotato di un sistema di mira con puntatore laser) «e ora si è entrati nella fase, importante e delicata, della redazione delle linee guida tecnico operative che dovranno prevedere le procedure di massima che dovranno essere seguite dagli operatori. Una volta conclusa anche questa fase, si potrà iniziare con la fase sperimentale fornendo finalmente al poliziotto uno strumento utile a risolvere molte delle innumerevoli condizioni di criticità». (M.Lucc.)
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