L'INDAGINE
PADOVA Dopo qualche giorno di carcere, l'imam violento, il bengalese

Venerdì 22 Novembre 2019
L'INDAGINE
PADOVA Dopo qualche giorno di carcere, l'imam violento, il bengalese di 23 anni Hossain Shahadat, è stato scarcerato.
I giudici del Tribunale del riesame, dopo la domanda presentata dal suo legale Roberto Baglioni del foro di Venezia, hanno acconsentito per la misura restrittiva degli arresti domiciliari. Attualmente è ospitato, insieme alla moglie incinta al sesto mese di gravidanza, da una famiglia di connazionali a Treviso.
Il suo avvocato aveva sottolineato in aula come il bengalese fosse incensurato. Inoltre Shashadat si è anche formalmente pentito per quanto fatto.
LA DIFESA
Già in quell'occasione il legale aveva evidenziato che le segnalazioni delle maestre dei bambini maltrattati erano di maggio e che gli studenti della scuola di Corano avevano indicato come cattivo non Shahadat, ma l'imam precedente, che li costringeva a mettersi nella posizione del pollo e li percuoteva con un bastone.
Il suo cliente invece, era stato ripreso dalle telecamere della Digos all'interno della moschea a settembre.
Lo straniero è accusato di maltrattamenti ai bambini e all'interrogatorio di garanzia si era avvalso della facoltà di non rispondere.
Era la fine dello scorso anno scolastico quando un paio di bambini della scuola elementare, studenti dei Corano nella moschea di via Jacopo da Montagnana all'Arcella, hanno raccontato alle loro maestre di essere stati vessati dall'imam. Le insegnanti non hanno perso tempo e hanno denunciato. Le segnalazioni sono arrivate in Procura e sono scattate le indagini da parte della Digos.
LE PROVE
I poliziotti l'11 settembre hanno installato microtelecamere e microspie all'interno della moschea e Hossain Shahadat è stato incastrato.
Le riprese lo hanno immortalato mentre, durante le lezioni di Corano, picchiava i suoi allievi con pugni e schiaffi.
Ma non solo: li minacciava con un pennarello che ha utilizzato anche per imbrattare il viso ad alcuni bambini.
E poi le registrazioni audio non lasciano dubbi. «Ti stacco un orecchio», «Ti stacco la guancia», «Ti spacco la testa» e «Ti do con il bastone». Metodi coercitivi per imporre ai piccoli la dottrina del Corano.
Le vittime, come riportato nella decina di pagine di ordinanza, al momento, sono tre, ma i bimbi pestati dai cinque agli undici anni sarebbero una ventina come mostrano i filmati.
GLI INTERROGATORI
Gli inquirenti, nei giorni successivi all'arresto, hanno iniziato ad ascoltare i racconti dei piccoli studenti pestati dall'imam.
I poliziotti, con il supporto di uno staff di psicologici esperti dell'età evolutiva, hanno fatto ripercorrere con la memoria quei terribili momenti ai bambini.
Il tutto, all'interno di una struttura protetta, è stato filmato e l'audio è stato registrato. Il materiale verrà utilizzato dagli investigatori per proseguire nelle indagini.
Gli alunni della moschea da sentire erano una ventina. I primi che hanno ripercorso quegli attimi di orrore, hanno ricordato di come l'imam li minacciava, per dopo colpirli con schiaffi e pugni.
M.L.
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