L'INCONTRO
PADOVA Vetrine in frantumi, serrature scassinate, casse svuotate.

Giovedì 18 Ottobre 2018
L'INCONTRO
PADOVA Vetrine in frantumi, serrature scassinate, casse svuotate. Due arresti nel giro di una settimana non bastano a scacciare gli incubi di baristi e commercianti. Quello dei furti notturni resta un tema molto sentito ed è per questo che ieri pomeriggio l'Ascom è riuscita a mettere 50 commercianti faccia a faccia con i vertici delle forze dell'ordine nella propria sede di piazza Bardella. «Viviamo un momento critico, chiediamo di ritrovare serenità»: questo è l'appello lanciato al prefetto, al questore e ai comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza.
«Non vogliamo lasciare nulla di intentato, c'è la volontà di uscirne tutti assieme» esordisce il presidente dell'Ascom padovana Patrizio Bertin, sollecitando una pronta risposta del prefetto Renato Franceschelli. «I reati predatori sono in calo sia in città che in provincia, ma mi rendo conto che questo non sia un tema che convince la gente - spiega il prefetto -. La percezione di insicurezza, spesso più psicologica che reale, può dipendere da tanti fattori: il degrado urbano, un gruppetto di immigrati all'angolo della strada oppure una via al buio».
Resta il fatto che negli ultimi tre mesi sono state registrate 39 intrusioni notturne nelle attività, di cui gran parte in centro storico. Come si può combattere questi episodi? «I colpi capitano spesso tra le due e le cinque del mattino, quando la città dorme - risponde Franceschelli -. I controlli sono stati rinforzati, ma in generale dico che si può fare molto anche alla sera. Qualcuno mi ha definito il prefetto dello spritz e io annuisco. Ben venga l'aperitivo, se questo aiuta a tenere il centro vivo e in movimento. Capisco le lamentele dei residenti per orari e disturbo ma, se ben regolamentata, l'attività serale dei locali è uno scotto che merita di essere pagato. In città - conclude Franceschelli - ci sono 3.400 esercizi commerciali: avere un presidio davanti ad ogni vetrina è impossibile, ma facciamo il massimo».
È il giusto assist per passare poi la parola ai vertici di polizia e carabinieri. Il questore Paolo Fassari concorda sul fatto che «il degrado amplifica il sentimento di paura delle persone». Ribadisce che «non esistono bacchette magiche» ma promette «massimo sforzo». Sulla stessa linea il colonnello Oresto Liporace, comandante provinciale dell'Arma: «Il tema dei furti non riguarda solo il commercio: il malessere è generale. Noi continueremo a lavorare al massimo, colmando con la nostra presenza i momenti in cui la città è vuota».
USURA
Le spaccate sono sotto gli occhi di tutti, ma ci sono altri tipi di criminali che agiscono sotto traccia. È il prefetto Franceschelli, questa volta, a fare un appello ai commercianti in sala: «Usura, racket, infiltrazioni della criminalità organizzata: segnalate tutto. Su questi argomenti è il momento di alzare l'asticella».
Un altro problema molto sentito dai commercianti è quello della concorrenza sleale di chi vende merce contraffatta oppure realizzata con materiali non sicuri. «Il Centro Ingrosso Cina è una cittadella dell'illegalità» attacca Bertin. «Facciamo controlli sistematici anche se non è facile perché tra le varie attività c'è un turnover costante - risponde il comandante delle fiamme gialle Fabio Dametto -. Stiamo valutando azioni ancor più incisive, ma i provvedimenti di chiusura di un'attività spettano all'amministrazione».
IMMIGRAZIONE
Bertin incalza il prefetto anche sul tema dell'immigrazione. Qual è attualmente la situazione? «Questa provincia ha due fattori di attrazione per gli immigrati - risponde Franceschelli -. Il primo è che qui si trova più occupazione rispetto ad altre zone d'Italia, il secondo è che qui c'è una lunga storia di immigrati regolari che ora rappresentano dei punti di riferimento per i nuovi arrivati. Ma parliamo di duemila persone su un milione di abitanti: non è una presenza così invasiva. Molti di questi ragazzi hanno purtroppo trovato sostegno al proprio reddito lavorando in condizioni di sfruttamento e va detto che sono state fatte molte indagini per stroncare quel tipo di illegalità. La città sia inclusiva».
ZTL
La discussione tra Bertin e le autorità scivola poi verso altri temi. In primis quelli legati a Ztl e limitazioni anti-smog. «Sono argomenti che vanno affrontati con l'amministrazione comunale» taglia corto Lucia Coin, responsabile del reparto Polizia Amministrativa della polizia locale. La stessa Coin parla invece dei controlli a tappeto contro posteggiatori abusivi e accattoni: «Sanzioniamo con costanza quelli molesti. C'è una bella differenza tra l'accattone che se ne sta seduto a chiedere la carità e quello che invece assume atteggiamenti insistenti». Il presidente Bertin è durissimo: «Ci sono organizzazioni vere e proprie, è quasi una mafia».
All'incontro con i commercianti partecipa anche Vincenzo Lotito, comandante dei vigili del fuoco di Padova, per parlare di sicurezza degli edifici: «Facciamo molte verifiche in materia antisismica, ma è importante che anche i commercianti siano attenti. La sicurezza è un bene collettivo, non della singola attività».
RICHIESTE
Dopo la chiosa del presidente della Camera di Commercio Antonio Santocono («Sul tema dei furti non siamo intervenuti pubblicamente ma abbiamo fatto un importante lavoro silenzioso, ascoltando le associazioni di categoria e mettendo a disposizione delle risorse per potenziare i sistemi di allarme») la parola passa ai commercianti.
Pierpaolo Varotto, fiorista in zona Pontecorvo, è il primo a farsi sentire: «Noi non siamo solo negozianti, siamo anche vedette. Ma bisogna venirci incontro. Chiudere una strada al traffico, come capitato con via San Micheli, porta ad aumentare spaccio e degrado». Federica Luni della pasticceria Estense (svaligiata poche settimane fa) concorda: «Abbiamo una funzione sociale, i negozi aperti allontano i balordi. Ma il centro va aperto al traffico: vogliamo una città viva e in movimento». Mario Beltrame (imprenditore nel campo dei servizi postali) chiede più incontri pubblici nei quartieri per parlare dei vari problemi, mentre Silvia dell'Uomo, titolare di un'agenzia immobiliare, accende i riflettori sul degrado: «In alcune zone facciamo fatica a vendere le case».
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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