L'INCIDENTE
PADOVA Ha lottato quasi 48 ore per sopravvivere, ma alla fine il

Venerdì 17 Gennaio 2020
L'INCIDENTE
PADOVA Ha lottato quasi 48 ore per sopravvivere, ma alla fine il cuore di Gabriele Carraro ha smesso di battere. È morto l'altra notte l'operaio 56enne di Pittarello, investito lunedì alle 11.30 da un tir in manovra nel piazzale del carico e scarico dell'azienda che ha sede in via Austria, in zona industriale. Carraro era un magazziniere della Pittarello da quasi vent'anni. Tra i suoi compiti c'era anche quello di aiutare nelle manovre gli autisti dei camion che arrivavano in azienda per caricare e scaricare le merci. Lasciavano nella ditta le materie prime e portavano nei negozi il prodotto finito. Scarpe, mocassini, stivali. E così Carraro stava facendo anche quella mattina.
Intorno alle 11.30 il camionista 50enne romeno incaricato di trasportare un carico di calzature, stava posizionando il cassone del suo camion all'interno dell'apertura rialzata del box, in modo tale che i magazzinieri potessero portare all'interno dell'autocarro le varie scatole da distribuire nei punti vendita al dettaglio.
È stato in quel momento che è avvenuta la tragedia. Carraro si è accorto che il camion era fuori asse e aveva girato troppo a sinistra. Così, dall'interno del capannone, si è sporto con il busto per fare segno al camionista di sterzare più a destra. È possibile che il romeno alla guida del tir manco si sia accorto della sua presenza. Forse gli è scappata da sotto il piede la frizione, fatto sta che il camion ha avuto una brusca accelerata all'indietro e ha schiacciato tra il cassone e il muro il povero operaio. Sconvolto un operaio ha iniziato a urlare all'indirizzo del romeno: «Fermo! Fermo! C'è un uomo a terra».
Sconvolto l'autista è sceso dal mezzo e, assieme all'operaio che ha lanciato l'allarme, ha chiamato i soccorsi ». Non abbiamo potuto fare nulla per evitare l'incidente» hanno spiegato i colleghi ai carabinieri della stazione di Padova Principale e agli esperti dello Spisal.
I SOCCORSI
Carraro, residente a Legnaro con la moglie e il figlio, è stato rianimato con il defibrillatore dai soccorritori del Suem. Il suo cuore aveva smesso di battere, ma i paramedici erano riusciti a stabilizzarlo e a portarlo in ospedale, dov'è stato ricoverato in rianimazione. Le sue condizioni erano disperate. Tutti speravano in un miracolo, che però non è avvenuto.
A preoccupare i medici era l'importante trauma alla testa riportato nell'incidente.
L'AZIENDA
Dolore e solidarietà alla famiglia da parte della Pittarello: «In relazione al tragico evento accaduto lo scorso 13 gennaio fanno sapere dalla direzione di via Austria che ha causato il decesso del nostro stimato dipendente Gabriele Carraro, l'azienda e tutti i colleghi esprimono cordoglio e vicinanza alla famiglia. Abbiamo perso il nostro prezioso collaboratore, con noi dal lontano 2000. Il vuoto lasciato da Gabriele Carraro è incolmabile. Siamo distrutti e affranti. Ci asteniamo da ogni commento sulla dinamica dei fatti. Rispettiamo il lavoro delle autorità e le indagini in corso, garantendo loro il nostro pieno ed esaustivo contributo per chiarire ogni aspetto».
LE INDAGINI
È stato aperto un fascicolo in Procura per omicidio colposo per la morte di Gabriele Carraro. Il pubblico ministero Andrea Girlando, titolare delle indagini, al momento non ha iscritto nessuno nel registro degli indagati. Nelle prossime ore ordinerà l'autopsia sul corpo dell'operaio. Inoltre disporrà un accertamento tecnico sul piazzale della ditta Pittarello, dove è avvenuto l'incidente. Gli inquirenti dovranno stabilire l'esatta dinamica dell'investimento e appurare se il lavoratore poteva stare in quella zona del piazzale, o se le norme di sicurezza interne all'azienda non prevedevano il passaggio di operai. Inoltre saranno effettuati una serie di controlli sul mezzo pesante già posto sotto sequestro che lo ha travolto: in particolare sarà passato al setaccio il sistema frenante. Infine è possibile che l'incidente sia stato ripreso da alcune telecamere della videosorveglianza all'interno dello stabilimento.
Marina Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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