L'ex manager adesso frigge patate: «Dureremo, puntando sulla qualità»

Martedì 19 Febbraio 2019
L'ex manager adesso frigge patate: «Dureremo, puntando sulla qualità»
LA STORIA
PADOVA Un incarico dirigenziale ai magazzini Coin, dove ha lavorato la bellezza di diciassette anni. Poi una carriera da manager nel colosso Ikea, dove ha recitato un ruolo da protagonista nell'apertura della sede di Padova. Oggi, dopo aver cambiato completamente vita abbandonando la carriera nelle grandi aziende, Ornella Marangon, 54 anni, gestisce insieme al compagno il negozio Idem con patate di via Manin nel cuore del centro storico. Padovana che vive all'Arcella, rifiuta l'idea che lo street food abbassi il livello del commercio. «Bisogna tenere le antenne dritte e captare i gusti della gente - sorride lei, servendo due turisti al bancone -. Si può avere qualità anche con il cibo. Qualità non significa solamente pantaloni e camicie».
Ornella, com'è nata l'idea di aprire questa attività?
«Ho lavorato a lungo in due grandi aziende. Prima in Coin, dove sono stata pure direttrice del negozio di Padova, fino al 2001. Poi per Ikea, anche a Milano e in altre sedi, fino a poco tempo fa. L'illuminazione è arrivata durante un viaggio in Olanda, quando ho visto moltissimi negozi che vendevano patate da mangiare passeggiando. Ci sono tornata poco tempo dopo per approfondire e capire. Tre anni fa abbiamo aperto in centro a Padova e il successo è stato immediato. Ora abbiamo anche un'attività a Vicenza».
Per gestire il negozio ha abbandonato una brillante carriera dirigenziale?
«L'attività di Idem con patate è stata avviata dal mio compagno, ma io da poco mi sono licenziata da Ikea proprio per affiancarlo nel lavoro di tutti i giorni. Siamo soci. Abbiamo anche quattro dipendenti e tre a Vicenza. Ci stiamo togliendo delle belle soddisfazioni».
C'è chi dice, scuotendo la testa, che i grandi marchi stanno lasciando posto agli street food.
«Non c'è nulla di male se un negozio di abbigliamento lascia posto ad un'attività di cibo da strada. Questo non significa che non ci sia più qualità. Guardate le nostre patatine: sono fresche, comprate al mercato ortofrutticolo di Padova, con la massima attenzione a tutto ciò che utilizziamo. Ho messo in campo tutto ciò che imparato nelle grandi aziende in cui ho lavorato, a partire dalla massima attenzione al cliente. E alla gente evidentemente la nostra proposta piace. Credevamo di rivolgerci principalmente ai ragazzi, invece arrivano anche turisti, famiglie, nonni con i nipotini».
Un altro parere ricorrente: molte attività da street food durano pochi anni e poi alzano bandiera bianca.
«Incrocio le dita, mi auguro proprio che non sia il nostro caso. Per avviare questa attività abbiamo fatto un importante investimento famigliare e abbiamo tutta l'intenzione di farla durare. Poi, certo, se nei prossimi anni i gusti dei clienti dovessero cambiare...proveremo a farci trovare pronti. I consumi cambiano e l'importante è tenere sempre le antenne per dritte per rendersene conto».
Pochi parcheggi, Ztl con orari che penalizzano i clienti, tasse troppo salate, burocrazia eccessiva. Sono tante le lamentele sollevate da esercenti e commercianti. Lei come la pensa?
«Mi trovo d'accordo soprattutto sul tema delle tasse. Effettivamente non è semplice far fronte a tutte le spese che bisogna sostenere. Riguardo i parcheggi, invece, qui nella zona delle piazze personalmente non vedo problemi anche perché la nostra è una clientela prevalentemente da passeggio. Senza i ritmi veloci di chi compra qualcosa e poi corre subito a riprendere la macchina».
Come vede, a livello generale, la situazione del commercio in centro città?
«Mi pare positiva, c'è molta vivacità. Io sono padovana, arrivo qui ogni giorno in bicicletta, e amo questa città. Il lavoro nelle grandi aziende mi avrebbe portato altrove, in altre zone d'Italia. Ho scelto questa nuova avventura anche proprio per rimanere in questa meravigliosa città».
G.P.
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