L'effetto della pandemia: in aumento le cremazioni

Giovedì 29 Ottobre 2020
L'effetto della pandemia: in aumento le cremazioni
I CIMITERI
PADOVA Persino i cimiteri devono adeguarsi ai cambiamenti imposti dal Covid. In primis, per esempio, all'impennata che ha fatto registrare da marzo il numero delle cremazioni, di salme padovane e non, e che ha imposto una revisione degli spazi per aumentare gli ossari per le urne cinerarie. È in corso, infatti, il progetto di sistemazione, miglioramento, adeguamento e potenziamento voluto da Francesca Benciolini, che a Palazzo Moroni ha la delega ai Servizi Cimiteriali, con investimenti di 645mila euro per la prima tranche di lavori già conclusi, e di altri 826mila per quelli in arrivo. Tantissimi e vari gli interventi che riguardano tutte le strutture dove riposano i defunti, tra cui l'implemento dei dispositivi di video sorveglianza nei parcheggi.
E in vista della ricorrenza per la commemorazione di chi non c'è più, sono state introdotte novità per i visitatori, come il prolungamento dell'orario di apertura l'1 e il 2 novembre, che sarà dalle 7 alle 16,30 al Maggiore, che chiuderà quindi alle 17, e dalle 7,30 alle 16,30 negli altri. Inoltre, sempre nel camposanto principale è stato attivato un nuovo accesso, sulla stradina che lo costeggia sul lato sinistro, per facilitare chi deve recarsi sulle tombe di ponente, a cui si accedeva soltanto utilizzando un montascale, o salendo una rampa di gradini. Inoltre, per le persone che hanno difficoltà a camminare, ci sarà un servizio gratuito di accompagnamento, con quattro auto, che si può prenotare telefonando ai numeri 335.699.3497 e 348.739.2485.
Ed è stata la stessa Benciolini ieri a fare il punto, ricordando che pure all'interno dei camposanti sono in vigore le regole anti Covid, come l'obbligo di indossare la mascherina e di rispettare le distanze. «Anche le cerimonie commemorative - ha sottolineato - quest'anno subiranno un ridimensionamento e la mattina del 2 novembre ci sarà solo un momento iniziale con la posa della corona. Alle 15, per la Messa celebrata dal vescovo saranno collocate anche delle sedie all'esterno. A proposito della Chiesa, presto verrà avviato un cantiere per realizzare un rampa di accesso. Poi, essendo aumentate le cremazioni, arrivate al 60%, stiamo intervenendo per incrementare i cinerari: per esempio a Terranegra, abbiamo trasformato 13 loculi in 78 ossari di famiglia. E anche al Maggiore ce ne sono 336 nuovi. Sempre a Chiesanuova abbiamo aggiunto 10 fontane e completato alcune opere idrauliche».
«Inoltre - ha proseguito - nei 14 cimiteri sono state installate 44 nuove telecamere, che si aggiungono a quelle presenti al Maggiore e ad Altichiero, per arrivare a un totale di 63: per esempio, a Camin e a Voltabarozzo sono 4, all'Arcella e a Montà 3. Gli occhi elettronici danno sicurezza alle persone che vanno sulle tombe dei loro cari e scoraggiano i furti nelle auto lasciate in sosta nei parcheggi adiacenti. Inoltre in alcuni camposanti periferici abbiamo indicato l'orario in cui sono presenti i giardinieri in maniera che gli anziani possano andare proprio in quei frangenti per non essere soli. In sostanza vogliamo dimostrare la nostra attenzione per questi luoghi che sono sotto stress da quando è scoppiata la pandemia e che accompagnano una tappa dolorosa della nostra vita».
A Padova sono stati portati a più riprese i feretri delle vittime del Covid provenienti da altre province. Nei ricordi è rimasta la lunga fila di camion militari provenienti da Bergamo e diretti al crematorio del Maggiore. E infatti da allora il numero delle cremazioni, che si attestava sulle 4mila all'anno, è salito: 431 a gennaio, 429 a febbraio, 456 a marzo, ben 856 ad aprile, 559 a maggio, 448 a giugno, 458 a luglio e 407 ad agosto.
Nicoletta Cozza
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci