L'arte di trovare la settima dose per ogni flacone

Martedì 15 Giugno 2021
L'arte di trovare la settima dose per ogni flacone
IL LAVORO
PADOVA «Al Padiglione 8 prepariamo oltre 4mila dosi di vaccino al giorno grazie ad un team di esperti». A parlare è Mariangiola Crivellaro, medico del lavoro e allergologa, con il compito di coordinare la campagna vaccinale dell'Azienda Ospedale Università di Padova. «Numeri record raggiunti grazie alla professionalità del personale formato ad hoc per ogni fase della vaccinazione».
Prima dell'iniezione c'è un grande lavoro di backstage: dietro le quinte dei centri di vaccinazione, gli infermieri specializzati hanno il compito di preparare le siringhe a ciclo continuo. Serve attenzione e accuratezza, in modo da preservare ogni singola goccia del prezioso contenuto. Il vaccino Pfizer viene fornito in un flaconcino multidose: a prescindere dal tipo di siringa utilizzata, è possibile ottenere sei unità. Ma con siringhe appropriate e una manipolazione accurata, da un flaconcino si possono ricavare anche sette dosi. Una percentuale in più che, su larga scala, fa la differenza. Soprattutto ora che sono stati bloccati i richiami con AstraZeneca per le persone con meno di 60 anni e le seconde dosi sono possibili solo con Pfizer o Moderna.
«All'inizio ricavavamo solo sei dosi spiega la dottoressa Crivellaro ma nell'ultimo periodo siamo riusciti a ottimizzare le preparazioni di ogni singola confezione perché sono state comprese meglio le caratteristiche del composto. La prima regola è calcolare il giusto tempo di preparazione del fluido dopo lo decongelamento, in modo che non si formi il deposito. Poi il segreto sta nell'uso di specifiche siringhe con cui viene avvitato l'ago, così da non lasciare alcun residuo nella siringa stessa. Prima rimaneva uno spazio morto». E' richiesta attenzione e concentrazione.
«Il ritmo è serrato continua la dottoressa Crivellaro il personale deve essere veloce ed efficiente, anche per questo motivo è importante garantire una adeguata turnazione». Si occupano della preparazione del vaccino al padiglione 8 da cinque a sette infermieri per turno. C'è chi lavora dalle 8 alle 14 e chi dalle 14 alle 20. Nonostante tutto, l'adesione alla vaccinazione risulta alta. «L'interruzione di AstraZeneca ha destato sorpresa tra i cittadini ammette l'esperta ma non segnaliamo rifiuti, i pazienti ci fanno qualche domanda in più».
Fa parte del team degli angeli del vaccino del padiglione 8 l'infermiera Agnese Ranzato, 53 anni. «Il nostro gruppo lavora sette giorni su sette per raggiungere un unico obiettivo racconta Agnese ovvero vaccinare quante più persone possibili. E' impegnativo, ma è un orgoglio poter dare il nostro contributo in questo delicato momento di emergenza sanitaria». Un lavoro minuzioso, portato a termine nelle retrovie, per prelevare con esattezza anche il vaccino residuo. «Non è pesante dal punto di vista della fatica fisica, ma bisogna rimanere concentrati sei ore di seguito prosegue l'infermiera - Non è matematico che esca la settima dose, ma la sesta sì. Io, come tutte le altre mie colleghe, ci mettiamo il massimo dell'impegno. Arrivare al pomeriggio e vedere tutto il padiglione pieno è una grande soddisfazione. Ci sono momenti in cui il sistema rallenta, ma poi quella mezz'ora viene recuperata grazie alla grande sinergia che si è formata tra di noi».
Elisa Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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