L'ALTRO CASO
PADOVA Per dodici lunghi mesi non avevano trovato la forza. Mercoledì,

Venerdì 21 Febbraio 2020
L'ALTRO CASO PADOVA Per dodici lunghi mesi non avevano trovato la forza. Mercoledì,
L'ALTRO CASO
PADOVA Per dodici lunghi mesi non avevano trovato la forza. Mercoledì, ad un anno esatto di distanza dalla morte del giovane David, i genitori e la sorella si sono rimboccati le maniche, con gli occhi umidi e con la morte nel cuore. Sono entrati nella camera dell'ex promessa delle Fiamme Oro, hanno sistemato maglie e medaglie e poi hanno iniziato a ridipingere le pareti. «Non è stato facile, ma bisogna andare avanti» mormora il signor Gianni con un filo di voce.
Mercoledì, mentre al centro Gallucci si consumava il dramma della quattordicenne Anna, ricorreva anche il triste anniversario della morte di un adolescente di due anni più grande. David Cittarella, giavellottista di sedici anni, il 19 febbraio venne trovato morto dai genitori che andarono a svegliarlo per andare a scuola. Lo trovarono senza vita alle otto del mattino. Già, proprio le otto. La stessa ora in cui ha perso i sensi la giovane Anna e la stessa maledetta ora in cui ieri è stata decretata la morte cerebrale della ragazzina.
Un anno dopo, i genitori di David non sanno ancora dire cosa è successo loro figlio. «È morto perché doveva morire, ci ha lasciato perché doveva andare così - sospirano il papà Gianni e la mamma Lilli, abbracciandosi forte per farsi forza -. L'avevamo salutato la sera prima, dicendogli buonanotte e sogni d'oro. Al mattino dopo era morto L'autopsia non ha evidenziato anomalie, malformazioni, problemi genetici o agli organi. Niente di niente. Nemmeno dalle analisi del Dna è emerso qualcosa di particolare. Un anno dopo non sappiamo ancora dire niente, quella di David è stata un morte improvvisa come ne sono capitate altre. Era controllatissimo, aveva fatto da poco la visita medico sportiva, non aveva problemi di salute. Niente di niente. Anche noi genitori ci siamo sottoposti a varie analisi per capire se poteva esserci qualcosa di genetico, ma non è emerso nulla. Sappiamo solamente che il suo cuore si è fermato all'improvviso e probabilmente nemmeno un defibrillatore avrebbero potuto salvarlo». La conclusione, amarissima, è sempre la stessa: «Doveva andare così».
GLI STUDI
La sorella maggiore Egle è iscritta a Chimica e tecniche farmacologiche. Porta avanti gli studi anche e soprattutto nel nome del fratello. «È il nostro orgoglio - si sforza di sorridere papà Gianni - era attaccatissima a suo fratello e lo studio di una professione sanitaria è anche un modo per andare avanti nel nome di David». E, a proposito di studi, vanno avanti ovviamente quelli relativi alle morti improvvise di questo tipo. «A Padova c'è una sanità d'eccellenza, i medici ci hanno detto che se avranno novità ci avviseranno sicuramente. La ricerca prosegue. Non sul corpo di nostro figlio perché è stato cremato, ma a livello mondiale ci sono enormi sforzi per dare risposta a genitori come noi, che all'improvviso perdono un ragazzo senza avere un perché. Non c'è stato un infarto, non è stato vittima di un incidente, niente di niente. Sembra incredibile, ma dobbiamo farcene una ragione».
LA MESSA
David viveva con la famiglia in via Vittorio Emanuele II, a due passi da Prato della Valle, e frequentava l'istituto superiore Marconi. Mercoledì è stata celebrata una messa in suo ricordo a Santa Croce: erano presenti Sergio Baldo, responsabile nazionale delle Fiamme Oro, e le ex allenatrici di David Silvia e Rosanna. La prossima estate, invece, si terrà allo stadio Colbachini, nell'ambito del meeting di atletica leggera, un memorial per David.
Le diciassette medaglie vinte da Cittarella, promessa padovana che pensava in grande, sono racchiuse in una grande scatola e presto saranno appese alla parete per ornare con un ricordo indelebile la cameretta della sorella Egle. È rimasto a metà anche la biografia di Giuseppe Garibaldi, il libro che David stava leggendo. «Buonanotte, sogni d'oro». Mamma, papà e sorella ricordano soprattutto due cose: quelle ultime parole e quel sorriso pieno di sogni.
G.Pip.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci