L'ALLARME
PADOVA Le terapie intensive si stanno pericolosamente avvicinando alla

Giovedì 29 Ottobre 2020
L'ALLARME PADOVA Le terapie intensive si stanno pericolosamente avvicinando alla
L'ALLARME
PADOVA Le terapie intensive si stanno pericolosamente avvicinando alla soglia limite, ovvero alla saturazione dei posti letto dedicati a malati Covid.
EVOLUZIONE
È allerta massima sulla Rianimazione centrale e sulla terapia semi-intensiva in Azienda ospedaliera. La task force attivata dal direttore sanitario Daniele Donato, è pronta a far scattare il piano d'emergenza e attivare nuovi posti letto Covid nelle altre unità di rianimazione di via Giustiniani. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 401 nuovi casi di coronavirus. Ieri non ce l'ha fatta un 80enne ricoverato in terapia intensiva a Padova, il giorno prima sono decedute quattro persone nell'Alta Padovana tra l'ospedale di Cittadella e la casa di riposo. La lista delle vittime si sta allungando, da febbraio a oggi sono morti 351 padovani.
E tra i reparti più in crisi c'è la Rianimazione centrale, completamente dedicata ai pazienti gravi positivi al Covid. «Siamo in una situazione di forte pressione spiega il responsabile, il dottor Ivo Tiberio - La nostra rianimazione ha a disposizione diciotto posti letto Covid, in questo momento ne sono occupati sedici. Ma fino all'altra sera li avevamo tutti occupati. In mattinata purtroppo è deceduto un paziente e ne abbiamo dimesso un altro. L'epidemia è in continua evoluzione. Bisogna valutare l'andamento e se quello che è in campo non basta, bisognerà pensare ad altre soluzioni. La Regione traccerà la strada, si deciderà se aprire Covid hospital o se potenziare i reparti già attivi».
PAZIENTI
Tornano ad ammalarsi e aggravarsi soprattutto gli anziani, una tendenza che richiama i mesi peggiori dell'epidemia. «In questi ultimi giorni stiamo ricoverando molte più persone anziane continua Tiberio - fino a una decina di giorni fa avevamo più giovani. Probabilmente il contagio si sta estendendo a tutta la popolazione e le persone più fragili poi finiscono in terapia intensiva con più frequenza».
Nonostante i doppi turni e la fatica, medici, infermieri e operatori socio sanitari non mollano. «Siamo tutti molti concentrati e impegnati sul lavoro ammette il direttore di Rianimazione - È un'attività faticosa che richiede un grosso impegno, non abbiamo tempo per pensare all'umore. Questo è il lavoro che ci siamo scelti. Cerchiamo di farlo con professionalità e con senso dell'etica, nel rispetto del diritto alla salute di ogni cittadino».
RUOLI
Nella grande lotta al coronavirus ha un ruolo fondamentale anche il reparto di terapia semi-intensiva, gestito dal professor Andrea Vianello, direttore della Fisiopatologia respiratoria dell'Azienda. Gli undici posti letto Covid, presenti all'ottavo piano del Monoblocco, sono un passaggio intermedio tra Malattie infettive e Rianimazione.
UNITÀ
«Abbiamo attivato l'unità sub-intensiva Covid domenica scorsa e nel giro di 36 ore si è completamente riempita afferma il professor Vianello - Ora abbiamo tutti e undici i posti letto occupati. La prospettiva è di aumentarli a diciotto. Noi accettiamo pazienti in fase di peggioramento che vengono da malattie infettive, o pazienti in fase di miglioramento da rianimazione». La semi-intensiva vede una significativa presenza di ricoverati giovani. «Complessivamente noto pazienti più giovani specifica Vianello in questo momento stiamo curando un uomo di appena 40 anni. In generale la fascia d'età più rappresentativa va dai 45 ai 60 anni. Nella prima fase della pandemia, invece, avevamo in carico molti 80enni. La virulenza del virus è uguale sia per gli anziani che per i più giovani, con la differenza che i soggetti giovani in genere recuperino prima. Non è detto che i positivi che si aggravano siano portatori di patologie croniche. Salvo un paio di casi, gli altri ricoverati hanno comorbidità (più patologie, ndr) lievi. Un esempio è l'ipertensione, ne è affetta gran parte della popolazione».
«Con queste premesse penso che andremo incontro ad un aggravamento della situazione ammette Vianello - l'aumento dei ricoveri è tumultuoso».
Elisa Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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