L'ALLARME
PADOVA Infiltrazioni criminali, operazioni sospette e riciclaggio di

Sabato 31 Luglio 2021
L'ALLARME
PADOVA Infiltrazioni criminali, operazioni sospette e riciclaggio di soldi. Rieccoci qui. La crisi economica provocata dalla pandemia porta con sé tutti questi rischi e ora a lanciare un nuovo importante allarme è Confapi Padova. La confederazione della piccola e media industria si basa sui numeri dell'Uif, Unità informativa finanziaria della Banca d'Italia: l'anno scorso sono arrivate dalla provincia di Padova 1.631 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette e nel primo semestre di quest'anno sono state 921. L'anno scorso erano 824 e il trend è quindi in preoccupante aumento. Confapi evidenzia un elemento fondamentale legato a queste segnalazioni: «Nella quasi totalità dei casi, come annota la stessa Banca d'Italia, si tratta di casi di riciclaggio». Il motivo? «I clan approfittano delle crisi di liquidità, i casi di riciclaggio aumentano perché è aumentata la stretta sul credito» sostiene il presidente Carlo Valerio.
I CASI
Partiamo dalle operazioni sospette. A lanciare il campanello d'allarme sono le banche, gli altri intermediari finanziari e gli operatori di vario genere a cui vengono richieste movimentazioni di denaro poco chiare. Un esempio classico? L'utilizzo di carte di pagamento per prelievi o ricariche frequenti (o addirittura simultanee) per importi vicini ai limiti stabiliti dalle banche, accompagnate allo stesso tempo da spese inesistenti o molto ridotte. La Uif trasmette poi tutti i dati ricevuti alla Direzione nazionale Antimafia. Spesso dietro operazioni sospette di questo genere si nascondono i reati di usura o frode fiscale.
I NUMERI
I numeri elaborati dal centro studi Fabbrica Padova dicono che dopo un secondo semestre del 2020 in cui le segnalazioni risultavano in calo, quest'anno sono tornate a salire con un importante aumento: + 14%.
L'associazione di categoria si concentra sul collegamento tra operazioni sospette e prestiti bancari. «È significativo che al calo delle operazioni sospette registrato nel 2020 sia corrisposta un'inversione di tendenza per quanto riguarda il credito a imprese e famiglie, con i prestiti bancari che per la prima volta dopo un decennio erano tornati a salire. L'anno si è però chiuso con una nuova inversione di tendenza, con 200 milioni di euro in meno messi in circolo. La nuova contrazione del credito può aver spinto più di qualche imprenditore in difficoltà a ricorrere alle scorciatoie proposte dalle organizzazioni malavitose».
Il trend crescente delle segnalazioni di operazioni sospette si riscontra anche su scala nazionale: nel primo semestre del 2021 la Uif ha ricevuto segnalazioni con un incremento del 32,5%. Raddoppiate le segnalazioni da parte dei money transfer.
LE CATEGORIE
Tra le categorie più a rischio ci sono soprattutto le piccole imprese e gli esercenti, quelli che vivono del lavoro più che del capitale. «E ad aggravare il problema - continua il presidente - c'è anche l'aumento dei prezzi delle materie prime: i fidi delle aziende sono calcolati su un volume di affari che è quello medio, se aumentano i prezzi delle materie prime questo volume viene superato largamente. L'imprenditore avrà bisogno di più risorse per acquistare lo stesso prodotto e sarà più forte la tentazione di affidarsi a scorciatoie illecite».
IL RUOLO
L'analisi del presidente Valerio tocca anche il ruolo delle stesse associazioni di categoria. «Non possono permettersi di intervenire quando qualcosa di grave è già successo - avverte - Dobbiamo invece affiancare i nostri associati. Già da alcuni anni abbiamo iniziato a fare qualcosa di concreto: nei corsi di alta formazione di S.pa.d.a. - la nostra scuola di direzione aziendale - rivolti a imprenditori e manager, inseriamo un modulo sulla legalità e l'anticorruzione. Se in altri ambiti formativi spieghiamo ai nostri associati come fare a tenere la contabilità, ottenere contributi e aggiornarsi sulle tecniche commerciali - conclude il presidente di Confapi - dobbiamo aiutarli anche nel comprendere ciò che può essere o diventare un pericolo».
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci