L'ACCUSA
PADOVA «Si procede con il freno a mano tirato». Questa la

Domenica 9 Agosto 2020
L'ACCUSA
PADOVA «Si procede con il freno a mano tirato». Questa la reazione di Ascom Confcommercio Padova davanti al Dl Agosto, licenziato dal Consiglio dei Ministri. L'associazione di categoria si aspettava una riapertura dei termini per i versamenti di saldo e primo acconto delle imposte sui redditi almeno fino al prossimo 30 settembre. Invece il decreto non ne fa menzione prorogando solo la riscossione coattiva e introducendo nuove previsioni di moratoria fiscale e contributiva.
«Di positivo - commenta il presidente Patrizio Bertin - ci sono la proroga degli ammortizzatori sociali emergenziali ed il ricorso agli sgravi contributivi per sospingere l'occupazione, ricomprendendo per la prima volta, in questa tipologia di agevolazione, anche le assunzioni a tempo determinato, sia pure limitatamente al settore del turismo. Poi però si prevedono oneri aggiuntivi a carico delle imprese per il ricorso alla cassa integrazione (riduzione del fatturato inferiore al 20% o invarianza di fatturato). Quanto al regime speciale per i contratti a termine, se ne rende possibile l'utilizzo solo per proroghe e rinnovi e una sola volta entro la fine dell'anno. Come dire: sarebbe giusto farlo ma non abbiamo il coraggio di farlo». Le nuove previsioni (rateizzazione del 50 per cento fino a 24 mesi a decorrere dal 16 gennaio 2021) si applicano alle sole sospensioni di tasse e contributi già disposte per il periodo marzo-maggio. Per i contribuenti soggetti agli Isa e per gli autonomi in regime forfettario - che abbiano registrato una diminuzione di fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% nel primo semestre 2020 rispetto al primo semestre 2019 - viene prorogato al 30 aprile 2021 il termine per il versamento della seconda o unica rata d'acconto delle imposte dei redditi e dell'Irap. Pur rilevando l'interesse per il fondo per la filiera della ristorazione ed il contributo a fondo perduto per le attività economiche e commerciali nei centri storici delle città d'arte, l'Ascom avanza qualche riserva. «Bene che Padova rientri tra le 29 città individuate dal decreto per i contributi a fondo perduto - continua Bertin - ma perché non prevedere interventi anche per le terme e le città murate? Resta poi da verificare la tempestività dell'attivazione, la snellezza operativa e la capacità d'impatto sulla scorta delle risorse stanziate».
E.F.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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