Ira Olivi: «Francesi via? Allora dovete investire»

Sabato 26 Maggio 2018
L'ULTIMATUM
PADOVA Tutte «sciocchezze», «beghe da Grande Fratello». E poi: «Il Centro congressi dopo anni è un buco e rischia di essere la nostra Salerno-Reggio Calabria» perché «mancano investimenti nei contenuti» e «se si decide di cacciare i francesi, facciamolo, ma poi che la città investa».
SFOGO
Andrea Olivi, presidente di Geo, la società che gestisce la Fiera per conto dei francesi di Gl Events, è un fiume in piena. A chi gli sta vicino confessa: «Non ce la faccio più». E così l'occasione di una conferenza stampa per la presentazione di Civitas, la fiera del terzo settore e del volontariato, diventa il grimaldello per parlare della situazione di Padova Fiera, tra rischi e istanze (congelate) di fallimento e (pochi) progetti per il futuro.
«Non ne posso più di sentire che la Fiera fallisce. Basta, basta, basta. Le risorse per investire sul quartiere fieristico ci sono, ma si deve investire bene», puntualizza Olivi, stanco delle prese di posizione dei soci pubblici di Fiera Immobiliare - nei giorni scorsi prima il Comune e poi la Camera di commercio - che hanno ventilato l'ipotesi di un fallimento, suggerendo, per superare l'impasse, l'uscita di Gl Events dal pacchetto del complesso di via Tommaseo.
GESTIONE
«I francesi? Sì, li ho portati io, e posso anche aver sbagliato - continua il presidente - ma appena arrivati hanno fatto investimenti e immesso denaro per oltre 30 milioni, un caso unico in Italia. Le fiere di Verona e Vicenza, dove si investe, vedono investimenti pubblici che qui non ci sono stati». Parole che suonano da preludio all'affondo che un Olivi tirato e teso, serve subito: «Se li vogliamo cacciare, benissimo. C'è stata una gestione terribile negli ultimi anni da parte loro, hanno disinvestito. Poi però voglio vedere il piano industriale da parte della città, che investimenti ci saranno nel quartiere della Fiera. E basta mattone: basti pensare al Centro congressi. Qualcuno mi dirà qual è il progetto industriale e il reddito che genera quel buco. Dibattiti durati anni e adesso, dopo otto anni, è un buco. Rischia di essere la nostra Salerno-Reggio Calabria - attacca Olivi - Io mi auguro venga finito, ma quando sarà finito sarà bellissimo e inserito in un quartiere non all'altezza. È ammissibile, saggio, furbo, commerciale vedere un grande e bel Centro congressi in un quartiere così degradato? Ci vuole un approccio alla bellezza e non questa visione sempliciotta che genera problemi».
INDICAZIONI
Per il presidente di Geo serve quindi un «quartiere che diventi infrastruttura, invece si litiga e non si va da nessuna parte. Il nostro progetto industriale non interessa a nessuno e io qui dentro ci ho messo non solo passione, ma anche i soldi della mia famiglia», si è lasciato andare.
Il rilancio della Fiera quindi passa da un progetto industriale cittadino «che per ora manca. Non dico che il Centro congressi sarà fuori mercato una volta finito - si spinge Olivi - ma so certamente che per fare promozione e accaparrarsi eventi importanti bisogna guardare ad un ciclo quinquennale». Una visione che a Padova difetta da sempre, per il numero uno di Geo. «La città non è mai cambiata da dieci anni a questa parte - continua - si parlava e si parla ora di nuovo ospedale e di centro congressi e non si sono fatti passi avanti. È questo il limite di Padova».
Olivi lancia un salvagente e disegna la rotta. «Davanti a noi abbiamo due strade: o difendiamo il patrimonio di contenuti che abbiamo, o chiudiamo. Serve allora una soluzione di progetto, una scelta ampia. Il resto sono baruffe ciosote».
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci