«Io, aggredito perché disabile» Denunciato un assicuratore

Venerdì 15 Novembre 2019
«Io, aggredito perché disabile» Denunciato un assicuratore
IL CASO
PADOVA «Dopo avermi insultato, quell'uomo mi ha seguito fuori dal locale e lì mi ha anche preso per il collo, credendo forse che un disabile sia una persona debole». A raccontare lo spiacevole episodio di cui è stato protagonista sabato, nel primo pomeriggio, proprio nel cuore del centro storico, al caffè Patavino in piazza dei Frutti, è Giorgio Novello, vice presidente di una società che si occupa di progettazione e costruzione di razzi per i satelliti, da sette anni affetto dalla sclerosi multipla e per questo costretto a muoversi su una sedia a rotelle elettrica. Il manager, originario di Padova e ora residente a Roma per questioni di lavoro, ha presentato denuncia ai carabinieri che ieri hanno individuato, rintracciato e denunciato per il reato di lesioni personali volontarie aggravate dalla minorata difesa un 46enne padovano, assicuratore con studio in piazza De Gasperi, che ha preferito non commentare la vicenda.
LA TESTIMONIANZA
Il fatto è successo sabato, intorno alle 15.30, «in una soleggiata giornata autunnale - racconta Novello - che ha invitato molti a uscire a passeggio, tanto che piazza dei Frutti era piena di gente. Ed è questo quello che mi ha lasciato stupito. Che l'aggressione nei miei confronti sia avvenuta nell'indifferenza dei miei concittadini».
Il manager spiega: «Con la mia azienda abbiamo tantissimi legami con Padova, in particolare con l'università, senza parlare, poi, che è la mia città. Qui sono nato e qui abita ancora la mia famiglia. Per questo sabato ero in centro, assieme a un caro amico, Pietro Casetta, con cui avevo deciso di prendere un caffè per festeggiare l'uscita dell'ultimo suo saggio. Siamo quindi andati in questo bar e qui è avvenuto il fatto».
Nel locale Novello ha incrociato, infatti, un uomo che lo ha apostrofato a male parole: «Ho sentito questo individuo offendermi per la mia disabilità. E abbiamo iniziato a discutere. A quel punto il titolare del bar mi ha detto lei esca. Vista la situazione ce ne siamo andati, in direzione del municipio. E qui quell'uomo che mi aveva insultato mi ha seguito dicendomi qualcosa del tipo Ci siamo di nuovo. A quel punto ha continuato a insultarmi e mi ha anche preso per il collo».
A quel punto Novello si è divincolato e l'intervento dell'amico ha fatto sì che l'aggressione terminasse velocemente. «Era una persona che ha pensato di scaricare le proprie frustrazioni su un disabile credendo che sia più debole. Non sa che la malattia conferisce una forza che uno non pensa di avere. Tutto si è svolto sotto gli occhi di tante persone e la cosa mi ha amareggiato. Anche se l'avessi urtato con il mio scooter elettrico non è questo di certo il modo di comportarsi».
I carabinieri ieri hanno rintracciato e indagato il presunto aggressore. Novello alla notizia ha elogiato il lavoro delle forze dell'ordine: «Mi fa molto piacere. Questo conferma la bontà del lavoro delle istituzioni. Sono veramente grato per l'appoggio ricevuto dai carabinieri, ma anche dalla polizia e dai medici del pronto soccorso, dove mi hanno riscontrato una lesione da stress guaribile in 7 giorni».
LE REAZIONI
«Sono rimasto colpito dall'episodio, ma la mia vita è fatta di altre cose. Non è sicuramente un pazzo che mi insulta che me la cambia. Ho altri pensieri: la malattia, la mia azienda, il mio lavoro. Certo, sono amareggiato, ma non è un problema personale. Dal punto di vista oggettivo, però, dovrebbe far riflettere che un gestore di un locale mandi fuori un signore aggredito. Ma pure l'indifferenza delle persone credo sia una situazione grave. Se un disabile subisce una cosa simile le cose non si risolvono mandando il disabile fuori dalla porta o girandosi dall'altra parte. Per questo ho deciso di raccontare quanto mi è successo».
Filippo, il titolare del caffè Patavino, rimanda al mittente le accuse: «Era da venti minuti che queste due persone litigavano in mezzo a un locale pieno di gente, prendendosi a male parole anche davanti a famiglie con bambini. Non mi sembrava il caso che questa scena continuasse ancora, anche perché non riuscivamo a lavorare, allora ho detto a entrambi di uscire e ho proposto anche di andare con loro per vedere di mediare. A me dispiace che il signore disabile l'abbia presa male e sul personale ma il mio comportamento nulla ha a che vedere con i suoi problemi fisici. Ci mancherebbe. Mi sarei comportato nella stessa maniera con chiunque altro fosse stato al loro posto».
Il sindaco Sergio Giordani: «Mi sono scusato col signor Novello perché Padova non è questa. Avevo il dovere di farlo verso di lui ma anche verso i padovani. Certi episodi non vogliamo più vederli anche se c'è sicuramente ancora tanta strada da fare assieme per abbatterei muri e costruire rispetto».
Marina Lucchin
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