IL PROGETTO
PADOVA Nei prossimi tre anni passeranno per l'Interporto oltre 10 mila container in più, pari al 10% di traffico aggiuntivo. È il risultato del nuovo servizio doganale che il centro logistico, riferimento del Nordest, ha inaugurato ieri, nella sede di Galleria Spagna.
Un servizio realizzato in convenzione con il porto navale di La Spezia, e che sembra destinato ad ampliarsi fino a coinvolgere anche il porto di Genova. Tutti i container con merci provenienti dall'estero e destinate al nord Italia, che arrivano al porto ligure, saltano il passaggio burocratico con la dogana in loco: vengono scaricati dalle navi, sostano in un'apposita area circoscritta e dotata di telecamere, per essere poi caricati sui treni con direzione Interporto Padova. È qui che vengono portate a termine le operazioni doganali, con risparmio in termini burocratici e, quindi, economici e di tempistiche.
«Tutto avviene tramite processi telematici altamente innovativi, che garantiscono la sicurezza delle merci e la trasparenza assoluta nelle operazioni di scarico delle merci - spiega il direttore di Interporto Padova, Roberto Tosetto - Per quale ragione dovrebbe aumentare il traffico merci all'Interporto padovano? È presto detto: ogni giorno di sosta per i container che, fino ad ora, sono stati fermi al porto di La Spezia nell'attesa di ricevere la documentazione doganale, ha un costo, e non irrisorio. Ogni anno passano per l'Interporto di Padova circa 300 mila container, e il numero è destinato a crescere, vista la convenienza che comporta questo nuovo servizio fornito dal polo logistico padovano. Tuttavia, l'incremento del numero di container non è il nostro obiettivo. Mentre sono importanti gli effetti derivanti da questo servizio: minor inquinamento, minori costi e competitività con i corridoi di oltre confine».
Il fast corridor doganale, primo nel sistema produttivo veneto, rientra in un programma di ampliamento di servizi messo in atto da tempo da Interporto Padova.
Eva Franceschini
© RIPRODUZIONE RISERVATA PADOVA Nei prossimi tre anni passeranno per l'Interporto oltre 10 mila container in più, pari al 10% di traffico aggiuntivo. È il risultato del nuovo servizio doganale che il centro logistico, riferimento del Nordest, ha inaugurato ieri, nella sede di Galleria Spagna.
Un servizio realizzato in convenzione con il porto navale di La Spezia, e che sembra destinato ad ampliarsi fino a coinvolgere anche il porto di Genova. Tutti i container con merci provenienti dall'estero e destinate al nord Italia, che arrivano al porto ligure, saltano il passaggio burocratico con la dogana in loco: vengono scaricati dalle navi, sostano in un'apposita area circoscritta e dotata di telecamere, per essere poi caricati sui treni con direzione Interporto Padova. È qui che vengono portate a termine le operazioni doganali, con risparmio in termini burocratici e, quindi, economici e di tempistiche.
«Tutto avviene tramite processi telematici altamente innovativi, che garantiscono la sicurezza delle merci e la trasparenza assoluta nelle operazioni di scarico delle merci - spiega il direttore di Interporto Padova, Roberto Tosetto - Per quale ragione dovrebbe aumentare il traffico merci all'Interporto padovano? È presto detto: ogni giorno di sosta per i container che, fino ad ora, sono stati fermi al porto di La Spezia nell'attesa di ricevere la documentazione doganale, ha un costo, e non irrisorio. Ogni anno passano per l'Interporto di Padova circa 300 mila container, e il numero è destinato a crescere, vista la convenienza che comporta questo nuovo servizio fornito dal polo logistico padovano. Tuttavia, l'incremento del numero di container non è il nostro obiettivo. Mentre sono importanti gli effetti derivanti da questo servizio: minor inquinamento, minori costi e competitività con i corridoi di oltre confine».
Il fast corridor doganale, primo nel sistema produttivo veneto, rientra in un programma di ampliamento di servizi messo in atto da tempo da Interporto Padova.
Eva Franceschini
