«Inceneritore, adesso aspettiamo risposte concrete»

Giovedì 4 Novembre 2021
AMBIENTE
PADOVA «Ora speriamo che dalla Regione arrivino le risposte che stiamo attendendo, a partire dal Piano regionale dei rifiuti». A dirlo è stata ieri pomeriggio Chiara Gallani al termine dell'inchiesta pubblica dedicata alla nuova linea del termovalorizzatore. L'inchiesta pubblica altro non è che una riunione a cui sono chiamati a partecipare tutti i soggetti che lo scorso agosto hanno presentato delle osservazioni al progetto depositato HestAmbiente srl ovvero la società che gestisce l'impianto di San Lazzaro. «È positivo che nei due incontri dedicati ad associazioni, enti pubblici e cittadini HestAmbiente abbia ascoltato le richieste che arrivano dal territorio ha detto Gallani Ora, però, ci aspettiamo che dalla Regione arrivino delle risposte. Una su tutte, quella sul piano dei rifiuti che è fondamentale per tarare la capacità del nuovo impianto».
Ma quali sono le modifiche richieste da palazzo Moroni rispetto al progetto originale? Innanzitutto si chiede espressamente la non approvazione del trattamento dei Pfas, dal momento che non esiste ad oggi alcuna certezza che le molecole di queste sostanze vengano distrutte nell'incenerimento, con possibili gravi ricadute su salute dei cittadini perché potrebbero essere disperse in atmosfera.
In secondo luogo viene richiesta la diminuzione della potenzialità totale, dal momento che le linee guida pubblicate recentemente dalla stessa Regione Veneto prevedono una diminuzione pro capite del rifiuto urbano che interesserà e già interessa la città di Padova, che sta mettendo in atto, in primis l'introduzione della raccolta porta a porta. Sulla questione ieri a intervenire è stata anche Legambiente che ha puntato il dito contro HestAmbiente «Le risposte fornite dalla società alle osservazioni che abbiamo presentato nei mesi scorsi, non ci convincono ha polemizzato il presidente dell'associazione ambientalista Sandro Ginestri - Si vuol far passare per ammodernamento un progetto che sotto diversi aspetti continua invece a sembrarci vecchio. Non ci si può limitare a un miglioramento tecnologico sostituendo le linee più obsolete: devono essere rivisti anche gli obiettivi che si pone un impianto come questo, aggiornando la capacità di incenerimento autorizzata».
«Altrimenti, proprio mentre si moltiplicano gli sforzi per aumentare la raccolta differenziata, avremmo un considerevole aumento di rifiuti bruciati proprio in un contesto urbano e inquinato come quello di Padova ha aggiunto Così come, mentre tutto il mondo si adopera per diminuire gli sprechi energetici, non è una scelta al passo con i tempi quella di potenziare un inceneritore senza sapere se il calore prodotto verrà davvero sfruttato con il teleriscaldamento». «Il progetto prevede, appunto, l'ipotesi di sviluppo di una rete di teleriscaldamento che sfrutti il calore prodotto dalla nuova quarta linea dell'inceneritore ha concluso Ginestri - Anche in occasione della realizzazione della terza linea era prevista questa opzione, ma poi non è mai stato attuato nulla a riguardo».
Alberto Rodighiero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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