In settemila sui banchi tra auguri e polemiche

Giovedì 20 Giugno 2019
LA GIORNATA
PADOVA Al via ieri mattina gli esami di maturità con la prova di italiano, sui banchi 6.967 studenti di 336 classi quinta superiore. Stamattina i ragazzi del Duemila si cimenteranno nella seconda prova, diversa per ciascun indirizzo, e poi si partirà subito con gli orali. A partire da quest'anno, infatti, non ci sarà più la terza prova. Secondo il direttore dell'Ufficio scolastico provinciale, Roberto Natale, «l'esame di Stato si sta svolgendo senza intoppi».
«Non sono state segnalate criticità - dichiara Natale - ci sono stati solo i casi di due studenti che per motivi di salute non hanno potuto sostenere la prova, ma naturalmente la sosterranno nelle prove suppletive del 3 e 4 luglio. Il Miur ha centrato l'obiettivo, gli argomenti della prima prova sono stati molto interessanti. Credo che siano state solleticate la creatività e la curiosità dei ragazzi. Voglio fare un grande in bocca al lupo a tutti coloro che stanno sostenendo la maturità in questi giorni».
LE TRACCE
Ungaretti e Sciascia all'analisi del testo, Montanari sul saggio breve artistico-letterario, Stajano al saggio breve storico-politico e l'illusione della conoscenza al saggio tecnico scientifico. Per il tema di ordine generale, protagonisti il ciclista Gino Bartali e Carlo Alberto Dalla Chiesa. «Le tracce proposte, comprensibili e chiare, meritavano approfondimenti specifici che molti alunni non erano in grado di affrontare - afferma Nereo Tiso, insegnante dell'istituto Calvi - ma ritengo che comunque fossero interessanti e fattibili. Si poteva attraversare tutta la storia del 900 con le sue contraddizioni i suoi antagonismi, ripercorrendo momenti salienti di cesura storica, come la caduta del muro di Berlino e ricordi della guerra. Una storia contraddistinta anche dall'arte, che non si calpesta e fa emozionare in diretta. Si vede attraverso la tv, il mezzo, l'evento, la scoperta che ha sbalordito e modificato il 900, la vita degli uomini e delle donne che trasformano il loro modo di affrontare e percepire la realtà. Infine, lo straordinario sviluppo delle conoscenze che si rincorrono talvolta senza avere chiaro le conseguenze. Si costruisce, si ricerca, ma poi possono nascere illusioni e, talvolta, catastrofi».
Al centro delle tracce due figure: da una parte il carabiniere, generale Carlo Alberto dalla Chiesa, uomo di Stato, ucciso dalla mafia, dall'altra Gino Bartali, uomo semplice, campione di ciclismo che durante la guerra salvò centinaia di persone, tra cui molti ebrei, nascondendo i documenti falsi da consegnare nei tubi della sua bicicletta.
«Figure molto conosciute ai più attempati, meno ai ragazzi - ammette Tiso - Molti hanno scelto Sciascia e gli intrecci della Mafia e la società, anche quella che ne sembrava, fino a non molti anni fa immune, quella del Nordest. Altri hanno preferito l'illusione della conoscenza. Gli scorsi anni, invece, spesso ci si concentrava maggiormente su una unica traccia, questa volta ho visto varietà».
LE CRITICHE
Le novità introdotte dalla riforma e ribadite dalla circolare Miur del 4 ottobre e dal Decreto ministeriale del 26 novembre 2018 non sono state apprezzate da tutti. «Le regole del gioco sono state cambiate a partita in corso - commenta Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli studenti medi di Padova - La riforma è diventata un danno per tutti gli studenti, che fino all'anno scorso conoscevano l'esame di maturità in vesti completamente differenti. Critichiamo l'assenza del tema storico e della tesina, le uniche occasioni in cui lo studente aveva la possibilità di esprimere il suo percorso personale. Un esame che non risolve i veri problemi dell'istruzione: mancanza del diritto allo studio, didattica vecchia e scuole fatiscenti».
Elisa Fais
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