In pensione ma all'opera: premio della bontà a 23 medici

Mercoledì 15 Maggio 2019
In pensione ma all'opera: premio della bontà a 23 medici
IL RICONOSCIMENTO
PADOVA Premio della Bontà ai medici primari in pensione. Torna il buon esempio premiato dall'Arciconfraternita del Santo, dal 1975 promotrice del Premio, attraverso il quale desidera evidenziare come nella quotidianità vi siano persone non indifferenti e che si prodigano per agli altri. Ogni anno, infatti, l'Arciconfraternita si propone di individuare uno o più protagonisti che nella vita adulta abbiano reso tangibile testimonianza degli insegnamenti del Vangelo.
Per la 45 esima edizione, il Premio della Bontà 2019 va così a 23 medici in pensione del Poliambulatorio Auser di Borgomanero (Novara) cardiologi, dermatologi, radiologi, urologi, nefrologi che si prendono cura gratuitamente di pazienti che non possono permettersi cure specialistiche.
«Riteniamo che un tale esempio di volontariato da parte di un gruppo di professionisti in quiescenza, i quali potrebbero tranquillamente e legittimamente dedicare il loro tempo a continuare l'arte medica a titolo remunerativo, costituisca per i giovani e per la società intera un indubbio modello di bontà e di valorizzazione delle professionalità individuali per una salvaguardia della dignità umana, nel momento della sua massima vulnerabilità ovvero la malattia».
Così il Priore dell'Arciconfraternita di Sant'Antonio Leonardo Di Ascenzo argomenta la vittoria del Premio nazionale della Bontà.
Il riconoscimento, a quel meraviglioso e disinteressato essere al servizio di chi soffre: per i loro indossare il camice bianco non è solo un mestiere ma una missione che travalica l'età del riposo. Ci auguriamo che il nostro Premio possa gratificare - prosegue Di Ascenzo, lui stesso medico cardiologo - questo operato, che rappresenta un modello concreto di come si possa dare sostanza all'imperativo morale di ogni medico che è quello di portare lenimento all'umano patire e accompagnare i signori ammalati nel momento del bisogno, con professionalità e dignità anche alle periferie del mondo, dove anche lo Stato più evoluto con difficoltà riesce ad agire».
Nel 2017 sono state visitate millecinquecento persone. Una idea virtuosa partita, dalla presidente dell'Auser Maria Bonomi, già sindacalista, che ha chiesto a questi medici un aiuto per curare rifugiati, pensionati, disoccupati, persone in difficoltà economica. Invito raccolto con entusiasmo da parte dal primario cardiologo Piero Sacchi, deceduto nel 2015, dall'urologo Sergio Cavallaro e dal nefrologo Felice Fortinache misero insieme un gruppo di 23 medici per circa 17 specializzazioni, tutti a disposizione gratuita dei pazienti. Accanto ai Premi della Bontà, si è conclusa la fase concorsuale della sezione riservata alle scuole elementari e medie. Come per le precedenti edizioni, grandissima partecipazione: ben 1007 elaborati sono giunti alla segreteria organizzativa del Premio dalle scuole di tutta Italia e sono ora al vaglio della Giuria che a breve selezionerà i vincitori. Le due cerimonie conclusive del Premio nazionale della Bontà di Sant'Antonio, una civica ed una religiosa si terranno nella serata di sabato 1 e nella mattina di domenica 2 giugno, alla presenza del delegato pontificio della Basilica del Santo, monsignor Fabio Dal Cin.
Federica Cappellato
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