In manette i trafficanti di droga dell'Arcella

Sabato 17 Novembre 2018
In manette i trafficanti di droga dell'Arcella
SPACCIO
PADOVA Stavano lavorando per immettere nel mercato padovano 300mila euro di droga, tra cocaina ed eroina di una qualità particolarmente pregiata. La loro base era Mira, nel Veneziano, ma la piazza a cui puntavano per i loro traffici era quella della città del Santo, in particolare l'Arcella, dove smerciavano all'ingrosso lo stupefacente che poi veniva distribuito ai cavallini che lo spacciavano nelle piazze e nelle zone della movida.
Gli agenti della Squadra mobile, diretti dal vice questore aggiunto Mauro Carisdeo, avevano notato lo strano andirivieni di questi due personaggi e hanno deciso di andare a fondo della questione. Un'indagine che ha portato all'arresto di Ismet Nure di 36 anni e Kepli Selion di 28, entrambi albanesi, oltre che al sequestro di 1,7 chili di cocaina purissima e 2 di eroina, nascosti sotto un cavalcavia di Dolo, recuperati grazie al fiuto dei cani antidroga.
L'INDAGINE
I due stranieri, avevano attirato l'attenzione degli inquirenti per i loro frequenti blitz all'arcella. Arrivavano dalla riviera del Brenta fino in città e bazzicavano all'Arcella, incontrandosi con spacciatori e altri personaggi noti alle forze dell'ordine, principalmente albanesi e pregiudicati. Visto che sono proprio le bande di malviventi provenienti dal Paese delle aquile che gestiscono l'ingrosso della droga all'ingrosso lo spaccio di stupefacenti, gli agenti hanno iniziato a pensare che sotto a quei viaggi e a quegli incontri ci fosse un grosso giro di droga. E non si sbagliavano: avevano a che fare non con semplici pusher di strada, ma con spacciatori di medio livello, quelli che si procurano grossi quantitativi di droga, poi la tagliano, la suddividono in panetti un po' più piccoli e la rivendono ai boss locali - sempre albanesi - che quindi la fanno vendere ai clienti ai cavallini, che di solito sono nordafricani, in particolare tunisini.
IL BLITZ
Gli uomini della Squadra mobile volevano beccare sul fatto i due ragazzi, così hanno iniziato a pedinarli. E li hanno fermati sabato scorso a Sambruson di Dolo (sempre nel Veneziano) solo quando sono stati certi dei loro traffici: addosso, sotto i vestiti, avevano complessivamente 1,7 chili di cocaina purissima. Stupefacente che se fosse stato venduto in dosi avrebbe fruttato 170mila euro.
Le prime analisi sulla droga sequestrata avevano dimostrato che la cocaina fosse di una qualità particolarmente pregiata, così hanno deciso di proseguire le indagini sicuri di poter trovare altra droga. E anche in questo caso avevano ragione: con l'aiuto dei cani del nucleo cinofili, gli agenti hanno socperto, sotto a un cavalcavia, sempre a Sambruson di Dolo, due chili di eroina, impacchettati e parzialmente sotterrati. Più il perfetto kit dello spacciatore: bilancino, sacchetti di plastica e tutto quello che è necessario per confezionare in dosi più piccole lo stupefacente. Era quello il vero covo dei due grossisti. La quantità e la tipologia della droga sequestrata dimostrano come la coppia agisse a un livello medio-alto del narcotraffico locale: la cocaina era divisa in pezzature da cento grammi, l'eroina in due panetti più voluminosi. Quantità da vendita all'ingrosso.
IN MANETTE
A quel punto sono scattate le manette per i due albanesi, entrambi con precedenti per spaccio e reati contro il patrimonio. Ismet, in particolare, era stato arrestato nel 2005, sempre perchè protagonista di un grosso giro di spaccio di eroina.
Marina Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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