In centro sono tornati i giacigli dei senzatetto

Sabato 6 Giugno 2020
In centro sono tornati i giacigli dei senzatetto
IL DEGRADO
PADOVA Il centro ha ripreso a vivere ma sono tornati anche i giacigli dei senzatetto. In piazza Insurrezione davanti al portone d'ingresso del palazzo ex sede dell'Inps ha sistemato coperte e cartoni, attorniati dalle buste dove ripone le sue cose, uno dei tanti vagabondi che va per la città. Una presenza documentata solo l'altra mattina dal consigliere comunale Vanda Pellizzari che, già prima del lookdown, aveva più volte segnalato queste situazioni ai Servizi Sociali, chiedendo un intervento per salvaguardare la dignità delle persone e il decoro della città.
Ma il consigliere non è l'unica voce che si alza a denunciare il riapparire dei senzatetto in tanti angoli del centro storico. Lungo i portici di via Santa Sofia, coperte e cartoni segnalano la presenza di altre persone costrette a trascorrere la notte sotto le stelle come accade anche in via Zabarella. Non solo il centro storico offre la vista di giacigli improvvisati. Ai piedi del cavalcavia di Borgomagno, zona Stazione dove le presenze notturne all'aperto si moltiplicano, la pensilina della fermata dell'autobus è stata eletta a domicilio da un altro senzatetto. Una presenza fissa prima dell'emergenza sanitaria che, in questi giorni è tornata alla vista dei tanti passanti. Sotto la pensilina un uomo ha sistemato il suo sacco a pelo blu, i cartoni con i quali si crea un ulteriore riparo ed i fagotti che contengono i suoi averi, ma anche le vettovaglie che utilizza per consumare pranzo e cena.
Il ritorno di tanti senzatetto è dovuto, come denunciano diverse associazioni, anche all'allentarsi delle misure sanitarie anti-Coronavirus. Durante il periodo più restrittivo, molti dei senza tetto sono stati ospitati in strutture cittadine, in alcuni casi come a Casa Arcella destinata ad accoglierli per l'emergenza freddo (l'ospitalità, che avrebbe dovuto interrompersi il 15 marzo scorso, è stata prorogata fino a qualche giorno fa). Le strutture però hanno chiuso e troppe persone si sono ritrovate nuovamente sulla strada senza un alloggio e un posto dove riporre le loro cose.
A questa situazione cercano di porre rimedio associazioni di volontariato come Officina Sociale che si appella alle istituzioni affinché intervengano per dare non solo un tetto a chi dorme all'aperto ma siano avviati anche percorsi di reinserimento e accompagnamento al lavoro.
Luisa Morbiato
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci