IN AULA
PADOVA Il processo pantano, ieri, è arrivato a una svolta: dopo

Martedì 12 Dicembre 2017
IN AULA PADOVA Il processo pantano, ieri, è arrivato a una svolta: dopo
IN AULA
PADOVA Il processo pantano, ieri, è arrivato a una svolta: dopo otto lunghe ore di requisitoria il pubblico ministero Federica Baccaglini ha formulato le richieste di condanna per i diciassette imputati. In totale il sostituto procuratore, titolare delle indagini, ha chiesto oltre 35 anni di reclusione. E se è stata indulgente con l'imprenditore Andrea Caporello, per il quale ha chiesto un patteggiamento a due anni per il suo spirito collaborativo, non lo è stata con il tenente colonnello dell'esercito Roberto Lasalvia e anche con l'ex parlamentare del Pdl, Filippo Ascierto.
COMUNE ED ESERCITO
Nelle otto ore di requisitoria il magistrato ha puntato il dito sull'ex maresciallo dei carabinieri ed ex deputato del Pdl, Filippo Ascierto. Ha ricordato l'accusa per truffa in seguito alla spesa per il noleggio di transenne e l'allestimento per la manifestazione 150 anni di bontà italiana organizzata in via Anelli dall'associazione Andromeda Onlus di cui Ascierto era il presidente. Per il pubblico ministero il noleggio di dieci transenne è costato 96 euro e i due cartelli stradali erano stati pure regalati. Secondo l'accusa il Comune, compreso l'ex assessore alla Sicurezza Marco Carrai, in quell'occasione non ha vigilato bene, tanto che Ascierto avrebbe gonfiato il prezzo del noleggio delle transenne fino a duemila euro. Mentre il pm Baccaglini parlava davanti ai giudici del Collegiale, in aula era presente Ascierto che ha scosso più volte la testa in segno di diniego, così come ha fatto la sua ex compagna Luana Levis. Alla fine il magistrato ha proposto l'assoluzione di Ascierto per il reato di malversazione, ma per la truffa e il millantato credito ha chiesto due anni e sei mesi. Come ha chiesto un anno e quattro mesi, con la sospensione della pena, per Luana Levis. E poi c'è il tenente colonnello dell'esercito Roberto Lasalvia già capo ufficio alloggi, figura chiave dell'operazione Pantano, nell'ambito della quale era finito agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, turbativa d'asta e abuso d'ufficio. Lasalvia, secondo l'accusa più volte intercettato, in cambio di regalie come viaggi all'estero e vacanze al mare pagate, appaltava i lavori di manutenzione delle caserme ai suoi amici imprenditori edili come Caporello. Per lui il pm ha chiesto quattro anni e sei mesi di reclusione.
GLI ALTRI
Il magistrato per l'ex direttore dell'Ater Aldo Luciano Marcon ha chiesto tre anni e due mesi, mentre per Sante Graziano Cogo anche lui Ater due anni e otto mesi. Poi ci sono i dipendenti della Provincia: Massimiliano Berto (un anno), Nazario Borina (tre anni) e Luca Frigo (due anni e sei mesi). Tutti potevano avere accesso alle gare d'appalto promosse dall'ente. Assoluzione invece per Fiorenzo Boschello. E poi ci sono tutti gli altri imprenditori finiti nel pantano: Luca Simone Ferro (un anno pena sospesa e 400 euro di multa), Giuseppe Serasin (due anni e tre mesi), Nick Favero (due anni e quattro mesi), Saba Favero (un anno e sei mesi pena sospesa), Antonio Baraldo (un anno e tre mesi pena sospesa) e Mario Bonin (tre anni e sei mesi). Infine per l'assicuratore Oscar Erminio Rigillo il magistrato ha chiesto due anni e tre mesi. La prossima udienza è stata fissata per lunedì 18 dicembre quando inizieranno le arringhe degli avvocati. La sentenza è prevista per la fine di gennaio.
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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