IN AULA
PADOVA Finito agli arresti domiciliari dalla suocera a Padova, per avere

Martedì 22 Settembre 2020
IN AULA
PADOVA Finito agli arresti domiciliari dalla suocera a Padova, per avere aggredito un vicino di casa, la convivenza con la mamma di sua moglie era diventata insostenibile. E così Salvatore Ciaravino, 42 anni di Bovolenta, in piena crisi sanitaria è evaso. La notte del 3 maggio, dopo avere colpito con uno schiaffo la suocera ed essersi strappato il braccialetto elettronico, è fuggito. Poco dopo ha raggiunto via Acquapendente e qui ha suonato al campanello del Secondo reparto mobile (ex celere) dove si è consegnato ai poliziotti. Ieri, giorno del suo 42esimo compleanno, Ciaravino difeso dall'avvocato Andrea Frank davanti al giudice del Tribunale monocratico è stato assolto perchè non ha provocato nessun dolo. Si è infatti subito costituito.
IL FATTO
Ormai esasperato da quella convivenza forzata con la suocera, forse anche per colpa del lockdown, il 42enne la notte del tre maggio ha deciso di evadere dagli arresti domiciliari. Prima ha colpito la donna al volto con uno schiaffo e poi si è strappato il braccialetto elettronico. Quindi ha raggiunto via Acquapendente e ha suonato il campanello della caserma del Secondo reparto mobile. «Basta, non ce la faccio più. Non posso vivere ancora con mia suocera» ha dichiarato ai poliziotti. Gli agenti lo hanno arrestato e ieri era davanti al giudice, ma è stato assolto dal reato di evasione perchè si è subito consegnato alla polizia.
LA CONDANNA
L'odio profondo verso il vicino di casa gli era costata, lo scorso gennaio davanti al Gup Margherita Brunello in rito abbreviato, una condanna a quattro anni e due mesi di reclusione. Pena che poi a luglio di quest'anno gli è stata ridotta a soli due anni. Ciaravino davanti al giudice aveva dichiarato: «È vero l'ho colpito, ma lui aveva minacciato i miei due figli». Il 20 agosto dell'anno scorso il 42enne, armato di coltello con una lama di 14 centimetri, aveva affrontato il suo vicino di casa di 48 anni. Lo aveva colpito con una scarica di pugni al volto, e gli aveva procurato un taglio a una gamba. La vittima era stata costretta a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. Era stato dichiarato guaribile in oltre quaranta giorni. Il 48enne aveva riportato la frattura scomposta dell'orbita destra, la frattura al naso, ferite multiple al volto, e un profondo taglio alla coscia destra provocata dal coltello. Inoltre aveva subito l'indebolimento permanente della masticazione a causa della rimozione degli incisivi inferiori. Un mese dopo, il 20 di settembre del 2019, quando era rientrato a casa a Bovolenta si era trovato davanti Ciaravino, che appena lo aveva visto gli aveva urlato: «Sei tornato qui, stai attento che ti ammazzo, ti taglio la gola, ti sotterro vivo, tu hai finito di vivere».
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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