Il voto nell'era Covid

Domenica 20 Settembre 2020
LA SITUAZIONE
PADOVA È arrivato il momento di votare. Scheda, matita, registro ci sono. E il presidente di seggio? È stato sostituito al volo. Anche Padova ha visto la sua bella quota di presidenti di seggio che hanno alzato bandiera bianca e deciso di rinunciare: sono stati un centinaio i nomi da sostituire per 206 seggi. All'incirca la metà. E anche molti scrutatori hanno rifiutato l'incarico. «È un problema comune a tutta Italia e indubbiamente ha creato un momento di difficoltà dice l'assessore Francesca Benciolini Fortunatamente noi abbiamo avuto meno problemi rispetto ad altri comuni e questo perché avevamo previsto che ci sarebbero state alcune defezioni in più rispetto alle elezioni passate. Per questo abbiamo rivolto diversi appelli ai cittadini anche tramite le consulte di quartiere e il volontariato, così da riempire una lista di sostituti con i quali siamo riusciti a coprire tutti i posti necessari. Certo un centinaio defezioni sono tante su 206 seggi».
GIOVANI
A rinunciare all'incarico non sono state soltanto persone più avanti con l'età e che quindi temevano il contagio più di altri. Nell'elenco figurano molti giovani. «Ci sono diversi aspetti da considerare aggiunge Benciolini Questa volta il presidente di seggio ha delle responsabilità in più: è il garante non solo del corretto svolgimento del voto, ma anche della sicurezza rispetto alle norme anti-contagio. È comprensibile che alcune persone non se la siano sentita di avere sulle spalle questo impegno. E poi si vota su due giorni, una decisione presa proprio per evitare assembramenti, quindi molti devono aver rinunciato per motivi lavorativi o di studio». Normalmente la percentuale di rinuncia dei presidenti di seggio si attesta intorno al 25 per cento, quindi per Padova si parla di circa 50 persone. Il presidente di seggio deve avere meno di 70 anni, essere diplomato alla scuola superiore e non deve avere parenti e affini tra i candidati, mentre per fare lo scrutatore basta aver completato la scuola dell'obbligo. «I nuovi insediati sono stati tutti formati assicura Benciolini E per tutta la durata delle elezioni e dello spoglio delle schede un ufficio sarà costantemente a disposizione per qualsiasi necessità». Un aiuto sulla vigilanza lo daranno le squadre della protezione civile che saranno presenti in una cinquantina di comuni. «Negli ultimi mesi ho visto aumentare in modo considerevole le richieste di iscrizione alla protezione civile anche da parte di molti giovani che con passione e dedizione dedicano il loro tempo a questo servizio commenta Vincenzo Gottardo, consigliere provinciale delegato alla protezione civile La protezione civile c'è sempre e, lo dico con orgoglio, fa sempre bella figura per la professionalità e l'umanità con cui opera. È un esercito di pace che in Veneto conta oltre 20 mila volontari adeguatamente formati per affrontare ogni tipo di emergenza».
Silvia Moranduzzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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