Il volontariato unito contro l'emergenza solitudine

Lunedì 23 Novembre 2020
Il volontariato unito contro l'emergenza solitudine
LA SOLIDARIETÁ
PADOVA L'unione fa la forza, moltiplicando la solidarietà. Sono quarantaquattro le associazioni della provincia di Padova operanti in ambito socio-sanitario - dall'Avo all'Unitalsi, dalla Banca del Tempo all'Auser, da Medici in strada al Ceav - che hanno avviato una rete spontanea per confrontarsi e supportarsi in questi mesi complicati. Utenti... per caso è il nome scelto per questa co-progettazione, a evidenziare il fatto che interlocutori di servizi si diventa non per scelta e che molti dei cittadini che si trovano in questo nuovo ruolo non voluto si trovano sperduti e spesso si affidano alle associazioni di volontariato per un aiuto.
SUL TERRITORIO
Da Piove di Sacco a Cittadella, da Montagnana a Camposampiero, passando per Este e Padova le associazioni che hanno aderito fin dall'inizio coprono già tutta la provincia. Onlus accomunate dalle difficoltà dovute all'emergenza sanitaria di questi mesi che rende molto difficile il loro operato, soprattutto per le attività all'interno delle strutture ospedaliere, ma che rappresentano una ricchezza sociale che si manifesta in un intreccio di esperienze, di storie, di motivazioni tutte orientate alla concreta solidarietà tra associazioni rivolgendosi alle fragilità per dare risposte utili ed efficaci.
L'anima di questo progetto è l'associazione Iasi - Pronto Anziano, presieduta da Silvana Bortolami, da decenni una delle più convinte anime del volontariato padovano. «In questo periodo di Covid sono emerse esigenze e spontanee iniziative che hanno messo in luce come nel semplice quotidiano di ogni giorno si possano costruire relazioni senza pregiudizi - rileva Bortolami - proprio per una necessità profonda di dirsi ci sono. Da questo bisogno così importante che mette in evidenza come la solitudine sia una realtà molto presente e pervasiva nel nostro contesto sociale nei suoi diversi strati sociali, considerando anche l'emersione di nuove povertà, indebolendo anche i soggetti già fragili, si è avviato un processo di coinvolgimento di cittadinanza attiva che ha portato alla realizzazione di questo progetto di rete».
LA FORMAZIONE
In questa prima fase, oltre al coinvolgimento di molte associazioni, il progetto prevede l'avvio di un corso di formazione per volontarie e volontari che si metteranno a disposizione per le diverse attività della rete, come per esempio sportelli di ascolto in una logica sinergica tra questi enti del terzo settore. Il corso, che prende avvio oggi, si svolgerà con cadenza bisettimanale tramite piattaforma online e affronterà molti temi caldi: dalla dimensione organizzativa dei servizi socio-sanitari alle modalità di relazioni, dall'approfondimento della relazione di cura alla tutela del malato, dalle esperienze di professionisti della salute in questo tempo di emergenza sanitaria alla valorizzazione del lavoro di rete, tentando di offrire da un lato più conoscenze e dall'altro di imparare nella reciprocità il valore di lavorare insieme per il bene sociale. L'iniziativa rientra tra le attività di Padova capitale europea del volontariato, gode del patrocinio di Provincia di Padova, Ulss 6 Euganea, Azienda Ospedaliera, Csv Padova, Consulta del volontariato e Fondazione Oic.
Federica Cappellato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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