Il virus corre a scuola e dentro le famiglie

Sabato 20 Novembre 2021
LA SITUAZIONE
PADOVA Il Covid corre in provincia, specie nelle famiglie con bambini che frequentano scuole e asili. Un tratto che accomuna molti dei comuni che, secondo l'ultimo monitoraggio dell'Ulss 6, hanno superato la soglia dei 250 casi su 100mila abitanti. Succede soprattutto fra le Terme e i Colli, dove vi sono 12 classi in quarantena tra elementari e medie ad Abano, Baone e Teolo. A Padova ieri sono finite in isolamento pure due classi quinte del liceo Curiel. Alta incidenza si registra però anche in comuni del Piovese dove nelle scuole il virus non c'è.
I positivi ricoverati sono una nettissima minoranza e nessuno dei bimbi contagiati ha sintomi importanti. «Merito del vaccino», sottolineano i sindaci. Che ne approfittano anche per ribadire unanimemente l'importanza dell'immunizzazione e del rispetto delle norme anti contagio.
È bene ricordare che la soglia dei 250 positivi viene rapportata a 100mila abitanti per ricavare l'incidenza del Covid nei singoli comuni. In un comune con pochi abitanti bastano una manciata di persone contagiate per far salire l'indice: ecco perché fra quelli che hanno superato la soglia critica ve ne sono molti di piccole dimensioni.
LA DIFFUSIONE
«È innegabile che negli ultimi giorni vi sia stata un'impennata di casi sottolinea Federico Barbierato, sindaco di Abano (76 positivi su 19.868 abitanti e un'incidenza di 382). La maggior parte sono interni a famiglie, specie con bambini. Infatti ci sono tre classi in quarantena. Nessun caso grave, ma sembra siano stati dimenticati questi ultimi due anni, i lockdown, le rinunce. Molti fanno meno attenzione al distanziamento e alle norme anti Covid. E questo è un problema. Ben poco invece incide il settore alberghiero, dove le positività sono quasi tutte legate a persone che vengono da altre zone e dove i controlli sono sempre stringenti».
Concorda Moreno Valdisolo, sindaco di Teolo, dove l'incidenza è 401 con 36 positivi. «Bisogna vaccinarsi. Anzi, il vaccino dovrebbe essere obbligatorio tuona. Gli unici ricoverati in terapia intensiva non lo sono. Ed ecco il risultato. Una cosa ancor più grave se pensiamo che c'è anche la questione scuole, con i bimbi che ancora non possono immunizzarsi e che si trovano a fare lezione a distanza. Oggi sono 6 le classi in questa condizione».
E simile è la situazione anche a Baone (9 casi su 3mila abitanti e incidenza a 290). «Rispetto a qualche giorno fa ci sono state diverse negativizzazioni spiega il sindaco Francesco Corso. Però c'è ancora qualche famiglia positiva e tutti hanno bambini. Abbiamo due classi elementari e una media in quarantena. È normale che i piccoli veicolino senza colpa i virus e così accade anche con il Covid. Per questo è essenziale non abbassare la guardia».
LE DINAMICHE
Anche nel Piovese la malattia si diffonde. «Le nostre scuole per ora sono tutte senza casi spiega Alessandra Buoso, sindaco di Anguillara. Oggi (ieri, ndr) i positivi sono 8: piccoli nucleo familiari o casi singoli, con il virus importato dall'esterno. Abbiamo invece una ottima percentuale di vaccinati». L'aumento di casi in paese è avvenuto dopo la visita del presidente brasiliano Bolsonaro il 1 novembre, quando vi furono alcuni sit-in e assembramenti, e in concomitanza con il cluster nella casa di riposo della vicina Conselve, ma non emergono correlazioni dirette. «Qui abita una sola persona positiva che lavora alla Beggiato aggiunge Buoso, mentre per Bolsonaro c'era moltissima gente di altre zone, che quindi non rientra nei nostri numeri».
«I dati sono alti constata Anna Pittarello, sindaco di Bovolenta (17 positivi). Abbiamo casi legati alle scuole, ma anche diversi malati non vaccinati, mentre l'87,1% dei residenti è immunizzato. Questo parla da sé». E preoccupato è anche Roberto Franco (Pontelongo): «Di 16 positivi, quasi tutti sono intere famiglie non vaccinate; 471 pontelongani sono scoperti, il 14,1% del totale, sopra la media provinciale. Li invito tutti, in piena sicurezza, a incontrarsi con me e i sanitari del paese per discuterne».
«Con 53 positivi l'attenzione deve essere massima chiude Marco Schiesaro (Cadoneghe).Abbiamo due anziani ricoverati, ma la maggior parte di positivi non sono ragazzi o bambini, bensì i 40-50enni, la fascia d'età meno vaccinata. Va anche detto che grazie al nostro punto tamponi riusciamo a intercettare più casi rispetto a altri comuni, ma un 12% di non vaccinati è pesante. Ecco perché il centro diurno per anziani non lo riaprirò: fino a fine emergenza dobbiamo tutelare i più fragili».
Serena De Salvador
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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