Il virus adesso punta i bambini: 305 positivi sotto i 14 anni

Sabato 6 Novembre 2021
L'ANALISI
PADOVA La risalita dei contagi non risparmia bambini e adolescenti. Il Covid sta andando a caccia soprattutto di chi ancora non si è immunizzato e dei più piccoli, che non possono vaccinarsi. A un mese e mezzo dall'inizio dell'anno scolastico, dopo le prime settimane di calma apparente tra i banchi di scuola, ora si iniziano a registrare i primi segnali di inversione di tendenza.
L'allerta dell'Ulss 6 è massima: al momento 34 classi sono in quarantena e 51 sotto stretta sorveglianza, ossia con gli studenti ancora in presenza a fronte di un solo caso di positività per classe. Il Covid è entrato per lo più alle elementari, con qualche cluster anche alle medie. Non sono interessate, al momento, le superiori. Dati alla mano, l'incidenza dei casi pediatrici raggiunge i livelli più alti in età scolare. Attualmente sono positivi 205 ragazzini tra i 7 e i 14 anni. Altri 87 i casi tra 2 e 6 anni. E, infine, 13 i positivi da zero a un anno. La provincia di Padova con 305 contagi in età pediatrica guadagna la maglia nera in Veneto, seguita da Venezia con 271.
L'ALLARME
Dall'inizio dell'emergenza sanitaria a oggi, nel Padovano sono state registrate oltre 10mila infezioni tra bimbi e ragazzi. «Qualcosa purtroppo sta cambiando, stiamo assistendo a una recrudescenza tra i bambini, fenomeno che nelle scorse ondate si era notato solo in minima parte spiega il dottor Franco Pisetta, segretario veneto della Federazione italiana dei medici pediatri, che lavora ad Abano Terme. Potrebbe essere dovuto all'alto tasso di trasmissione della variante Delta e al fatto che molti adulti ora sono vaccinati. Incide poi il fatto che i bambini con meno di 12 anni non possono ancora vaccinarsi: si è di fronte a una platea potenzialmente sempre a rischio contagio, senza alcuna protezione. Fortunatamente sta arrivando l'ok per il vaccino tra 5 e 11 anni, siamo in trepidante attesa».
IL SIERO
A Padova e provincia la fascia tra i 12 e i 19 anni è la meno protetta. Devono ancora vaccinarsi 20mila bambini e ragazzi, oltre il 28%. Hanno già completato il ciclo vaccinale invece in 48mila, oltre il 68%. «Ora le somministrazioni delle prime dosi vanno a rilento, soprattutto negli ambulatori dei pediatri di libera scelta sottolinea Pisetta. Eravamo partiti col botto quest'estate, ma ora sono rimasti i genitori più restii. Noi ovviamente siamo sempre disponibili a chiarire i dubbi, la vaccinazione è efficace e sicura. Raggiungere l'80% di copertura tra i minori è un'impresa».
Pochi giorni fa è stato approvato in Usa il vaccino Pfizer tra i 5 e gli 11 anni. Sul tema è intervenuta anche Antonella Viola, direttore scientifico dell'Istituto di ricerca pediatrica di Padova: «In attesa che anche Ema conceda l'autorizzazione, ricordiamo che la vaccinazione dei bambini è fondamentale per proteggerli da una malattia che, seppur raramente, può manifestarsi in forma severa, che può causare una sindrome infiammatoria multisistemica ed effetti a lungo termine che ancora non conosciamo».
LO SCREENING
Con l'arrivo dei primi freddi, l'aumento dei contagi si affianca alla diffusione dei virus parainfluenzali. «Quando ci sono sintomi sospetti, è necessario fare diagnosi differenziale il prima possibile precisa Pisetta. Bisogna attivare percorsi diretti e preferenziali per i tamponi molecolari di bambini e ragazzi. Non si può far aspettare un genitore con un bimbo piccolo ore in coda e non si possono ricevere gli esiti dopo giorni. Il tampone va fatto subito e la risposta deve arrivare entro 24 ore. I laboratori di microbiologia stanno dando il massimo, ma servono maggiori risorse sia in termini di strumentazioni che di personale.
Elisa Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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