IL SUCCESSO
PADOVA Se la Sem di Legnaro sogna di spiccare il volo catturando

Venerdì 23 Agosto 2019
IL SUCCESSO PADOVA Se la Sem di Legnaro sogna di spiccare il volo catturando
IL SUCCESSO
PADOVA Se la Sem di Legnaro sogna di spiccare il volo catturando l'attenzione di città importanti, un esempio di successo potrebbe trovarlo a due passi. È la Next di Tommaso Gecchelin, startup con sede a Padova in zona industriale, in grado di strappare un prestigioso accordo all'emiro di Dubai e di ricevere parole al miele dal ministro Luigi Di Maio. Gli autobus scomponibili inventati da Gecchelin debutteranno ufficialmente sulla scena mondiale durante l'Expo del 2020 ma saranno sperimentati anche a Padova il prossimo mese. «A settembre partiranno i test nel parcheggio della Kioene Arena - conferma Gecchelin, trentatreenne originario di Venezia e laureato in Fisica a Padova -. In questo periodo stiamo sbrigando moltissimi aspetti burocratici legati alle autorizzazioni. Ma siamo fiduciosi e non vediamo l'ora di far partire il nostro primo test italiano».
L'IDEA
Parliamo di mezzi elettrici, già esposti alla Fiera di Padova, che possono dividersi in moduli e cambiare le proprie dimensioni in base alla necessità di portata. La startup padovana Next Future Transportation, nata con un investimento iniziale di diecimila euro e con l'appoggio decisivo di alcuni finanziatori della Silicon Valley, ha sede nello spazio Paradigma di viale dell'Industria e mette assieme una decina di brillanti professionisti.
Il primo grande successo è arrivato l'anno scorso grazie all'accordo con lo sceicco di Dubai: i minibus saranno utilizzati all'interno dell'area Expo ma, se arriveranno in tempo le autorizzazioni necessarie, potrebbero pure fornire un servizio fondamentale collegando lo stesso Expo con l'aeroporto. In Italia invece la svolta è arrivata lo scorso febbraio, nel giro di pochi giorni: Gecchelin prima ha incassato il sostegno economico del Comune di Padova, che ha annunciato lo stanziamento di 250 mila euro per sperimentare i prototipi, e poi ha ricevuto la visita del ministro allo Sviluppo economico Luigi Di Maio che ha parlato addirittura di «eccellenza a livello mondiale».
I MODULI
Il bus del futuro è un mezzo elettrico diviso in tanti moduli scomponibili. Questi moduli sono in grado di viaggiare separati e di prendere direzioni diverse in base alle necessità. Per spiegare bene il suo funzionamento, Gecchelin cita sempre l'esempio classico: «Prendiamo un autobus lungo 12 metri e immaginiamo che venga diviso in sei moduli da due metri l'uno. Il concetto è semplice: all'ora di punta c'è bisogno di ogni vagone per portare il maggior numero di passeggeri possibili, ma a mezzanotte ne basteranno magari la metà. In questo modo si può anche ingombrare meno il traffico. Per questi veicoli è stata pensata anche la guida senza autista, ma in questo momento la legge non lo permette».
LE OPPORTUNITÁ
Il prototipo di Next scalda i motori e a settembre si muoverà per la prima volta a Padova, dove Gecchelin è cresciuto professionalmente. Ma sono tante le realtà che hanno messo gli occhi su questo progetto nato nelle aule dell'università e poi decollato passando per l'America. Anche altre città italiane, come per esempio Piacenza, hanno chiamato per chiedere informazioni e avviare valutazioni. Le migliori soddisfazioni intanto continuano ad arrivare da oltre confine. La startup padovana è infatti approdata anche ad Oslo, definendo una partnership con Think, azienda norvegese che è considerata pioniera della mobilità elettrica. L'invenzione riscuote interesse a livello mondiale, ma Gecchelin tiene i piedi per terra e non dimentica le proprie radici: «Fare i test qui, in Veneto, sarà una soddisfazione».
G.Pip.
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