IL RELIGIOSO
ALBIGNASEGO «É stata una decisione della Curia presa con

Sabato 11 Gennaio 2020
IL RELIGIOSO ALBIGNASEGO «É stata una decisione della Curia presa con
IL RELIGIOSO
ALBIGNASEGO «É stata una decisione della Curia presa con il mio consenso. Quel che attendo con ansia è la comunicazione ufficiale con le motivazioni». É cauto don Marino Ruggero, parroco di San Lorenzo, ad Albignasego, fino alla giornata di domani. Poi, chissà. Il futuro è quanto mai incerto per il cinquantaquattrenne sacerdote padovano originario della Mandria, che da pochi giorni ha saputo che verrà destinato altrove per prestare il suo servizio. Quel che manca, tassello fondamentale per poter dirimere l'intera vicenda, è una spiegazione. Quella da parte del vertice della Chiesa padovana, destinataria di una lettera dai toni più che accesi vergata della famiglia Ruggero. «Non posso concedere spiegazioni definitive perché sono il primo a non sapere l'esatto motivo del mio allontanamento - chiosa il parroco -. Spero mi verrà reso noto sabato (oggi, ndr) o al più tardi domenica. Al momento l'unica certezza è che da lunedì non ricoprirò più il mio ruolo qui a San Lorenzo, ma dove andrò e se tornerò al momento restano incognite».



PROFILO
A rendere noto il fatto è stato lui stesso tramite il suo profilo Facebook, su cui da sempre è attivissimo. Giovedì ha affidato a un post il suo commiato: «Cari amici, le dimissioni le ho date liberamente in accordo con il mio vescovo. Questo perché desidero che sia fatta verità», recitano le poche righe. Su quale sia questa verità però non vuole sbilanciarsi ancora: «A tempo debito si saprà tutto. Io per primo aspetto risposte. Solo quando le avrò si potranno sapere tante cose». «Non è stata una notizia inaspettata, era nell'aria da un po' di tempo, ma ammetto che riceverla di punto in bianco mi ha spiazzato notevolmente. Il dispiacere è tanto per questa parrocchia ricca di persone che in questi due anni e mezzo ho avuto modo di conoscere», racconta don Marino.
MOTIVI
Era arrivato in via XVI Marzo nell'ottobre 2017 e da allora ha letteralmente ridato brio alla vita della comunità. Carattere istrionico e deciso, le dimissioni si nota che lo hanno non poco fiaccato. «Sarà la Curia a dare le motivazioni del caso. Mi è stato chiesto il consenso e io l'ho accordato. Spero vivamente possa essere un bene per la comunità, una scelta presa per motivi nobili», si limita a commentare senza scucirsi troppo. A sbilanciarsi con una lettera al vetriolo sono invece stati il fratello Luigino e i familiari, che sposano senza mezzi termini la voce che in paese si rincorre come vera causa dell'allontanamento del sacerdote: l'aver dato fastidio a qualcuno. «Il motivo lo sa solo la Curia e non si esprime. Grazie alle poche ma insistenti persone che in questi due anni ne hanno varcato la soglia per chiedere insistentemente l'allontanamento di don Marino», si legge nella missiva. A luglio scorso la dipartita del parroco da San Lorenzo aveva già rischiato di concretizzarsi, ma poi si era risolta in un nulla di fatto. Una decisione che secondo la famiglia sarebbe stata fomentata da qualcuno all'interno dell'ambiente parrocchiale, che vedendo poi il sacerdote rimanere nella sua posizione sarebbe tornato a lamentarsi con il vescovo. «Ringrazio monsignor Cipolla che non ha mai accettato un dialogo con noi, e il vicario generale don Zatti, secondo cui il motivo si potrà sapere solo appellandosi al tribunale ecclesiastico», si sfoga Luigino. Parla di qualcuno che sarebbe andato in parrocchia per far firmare al parroco l'allontanamento prima di passare in rassegna chi invece avrebbe sempre sostenuto il fratello. La rabbia di una famiglia, le voci del paese cozzano per ora contro il silenzio della Curia.
Serena De Salvador
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Ultimo aggiornamento: 11:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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