IL RACCONTO
PADOVA È più di una consuetudine, è vera e propria

Giovedì 29 Aprile 2021
IL RACCONTO PADOVA È più di una consuetudine, è vera e propria
IL RACCONTO
PADOVA È più di una consuetudine, è vera e propria tradizione. E ieri ha sancito la vera ripartenza dei locali. Il mercoledì universitario è sempre stato caratterizzato da fiumi di alcol e una buona dose di cose imbarazzanti di cui pentirsi il giorno seguente, oltre a un gran mal di testa.
BUON SENSO
Il primo mercoledì universitario della ripartenza, condito di mascherine e distanziamenti, resta un rito irrinunciabile nella città del Santo anche per chi studente non lo è più. Ieri sera le piazze e la zona del Portello si sono popolate di giovani e meno giovani, tutti rigorosamente al massimo in quattro per tavolino. C'è una minoranza che tiene la mascherina anche seduto al tavolo, la alza e la abbassa ogni volta che porta il bicchiere alla bocca. C'era una volta un'ordinanza regionale che stabiliva di dover tenere il dispositivo di protezione anche seduti al tavolo, almeno fino a che non fosse arrivato il cibo o le bevande. Ordinanza firmata a febbraio 2021, scaduta il 5 marzo e mai più rinnovata. Il buco normativo che lascia spazio all'immaginazione e al buon senso del singolo cittadino. «Ci siamo viste al di là del mercoledì universitario, è bello poter tornare al tavolino di un bar commentano Francesca e Luana, due spritz in piazza delle Erbe Si sa che non è ancora finito tutto però così è più sicuro, piuttosto che stare per terra ammassati uno vicino all'altro. Se ti siedi al tavolino di un bar sei distanziato dagli altri, c'è un maggiore controllo e si evitano assembramenti. Era il momento giusto per far ripartire le attività di ristorazione».
IL RITORNELLO
Già alle 18.30 quasi tutti i tavolini delle piazze sono occupati. Spunta la novità del plateatico in piazza dei Frutti per All'ombra delle piazze, che prima non lo aveva e non riuscirebbe a lavorare senza date le norme attuali e Risotto ha sostituito Zzino in piazza delle Erbe. Piazza dei Signori è sicuramente la più popolata, si vedono persone in piedi vicino a qualche tavolino con un bicchiere di plastica in mano a parlare con amici, subito ripresi dal cameriere di turno: «O vi sedete o devo chiedervi di allontanarvi» è il ritornello che ripetono. Gli scalini della Gran Guardia non vengono risparmiati anche se il ricordo degli assembramenti dell'ultimo fine settimana sembrano lontani anni luce. Si formano gruppetti abbastanza lontani tra loro mentre i cestini dell'immondizia si riempiono presto. A terra giacciono abbandonati bicchieri, cannucce e fette di limone. Più tranquilla la situazione in piazza Duomo, una pattuglia della polizia locale come avvertimento: vi stiamo guardando.
I plateatici sono pieni per metà e i due bar sembrano essersi divisi la clientela con i più giovani al Gancino e i meno giovani al bar Duomo. I muretti dei portici restano vuoti, mentre quelli intorno alla piazza vedono una presenza decisamente limitata rispetto ai tempi andati. Lo stesso vale per piazza Capitaniato dove i tavolini sono pieni ma rispettosi delle regole e solo cinque persone restano in piedi a una certa distanza. Anche il Portello, attenzionato speciale, inizia a riempirsi presto. Le gradinate del Cinquecento sul Piovego cominciano a popolarsi già dalle sei sotto lo sguardo attento dei residenti che già lo scorso fine settimana, quando ancora eravamo in zona arancione, hanno fatto scattare i controlli delle forze dell'ordine facendo segnalazioni a pioggia.
Apre le grandi finestre pronto ad accogliere i clienti il bar Berlino di via Ognissanti, finito nel ciclone delle polemiche targate Federico Contin che ha accusato i proprietari di non rispettare le regole facendo mangiare le persone all'interno. La legge, ha sottolineato il titolare del pub, Nicola Zoppelletto, stabilisce che chi ha tre lati aperti da finestre può far sedere i clienti, esattamente la situazione del Berlino. «Per il momento non ho segnalazioni di problemi particolari riferisce il prefetto Renato Franceschelli La vera prova sarà il weekend, arriveremo preparati. Il mercoledì universitario? Non mi preoccupa, tutte le forze dell'ordine anche questa sera (ieri sera, ndr) sono sul territorio, come fanno da mesi. Confido comunque nell'intelligenza delle persone: tra coprifuoco e controlli penso sarà un mercoledì universitario tranquillo». L'attenzione continua ad essere alta, il ricordo degli assembramenti dell'ultimo fine settimana è vivo nella mente di tutti. È rimasto impresso il fuggi fuggi generale di venerdì scorso quando prima i carabinieri e poi le volanti della polizia hanno disperso gli amanti della movida che affollavano le scalinate. Così come non si dimenticano le innumerevoli volte che le forze dell'ordine hanno sgombrato la Gran Guardia in piazza dei Signori, uno dei punti privilegiati dove sedersi a bere spritz, birra, vino e chi più ne ha più ne metta. Certo che con le auto di poliziotti e carabinieri che pattugliano il centro storico la voglia di fare i furbi (forse) passa. Il rito è compiuto. Il mercoledì universitario resiste anche al coronavirus, la tradizione è rispettata. Con mascherina e distanziamento.
Silvia Moranduzzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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