IL PUNTO
PADOVA Ha il solito atteggiamento compassato, il direttore generale

Mercoledì 17 Luglio 2019
IL PUNTO PADOVA Ha il solito atteggiamento compassato, il direttore generale
IL PUNTO
PADOVA Ha il solito atteggiamento compassato, il direttore generale dell'Azienda ospedaliera, Luciano Flor. Uno come lui parla solo ad obiettivo conquistato che sia il nuovo policlinico a Padova est o una vetta sull'Himalaya, la sua passione.
Per questo ieri è stato difficile, ma non impossibile, strappargli una novità sul nuovo ospedale, ora che Regione e Comune si sono messi d'accordo, stabilendo che sarà a Padova est, dietro la Kione Arena, e la Regione ha anche trovato l'Inail disposto a finanziarlo. C'è solo una cosa ancora. La trafila burocratica, lunga anni. In questi mesi si stanno preparando tutte le carte e si stanno facendo tutte le verifiche per arrivare alla firma del vero e proprio Accordo di programma fra gli enti coinvolti. Che sarà importante per un aspetto fondamentale: costituirà variante urbanistica sui 52 ettari di Padova est. Ovvero quei terreni che oggi sono destinati ad uso commerciale passeranno a servizi sanitari in un attimo, evitando settimane, se non mesi, di procedure. Dunque immediatamente edificabili. Ed è solo da quel momento che si potrà cominciare a pensare il nuovo ospedale.
LA FIRMA
«Il cronoprogramma parla di giugno per la firma, ma credo che ci riusciremo anche prima» rivela Flor. Ed è già una notizia il fatto che in Italia si sia in anticipo su una tabella di marcia. Ma la seconda è ancora migliore.
«Non attenderemo la firma per dare avvio a tutte le procedure che sono obbligatorie per il bando di progettazione». Nel senso che è già in cantiere la pre redazione con le verifiche idrauliche e uno studio di fattibilità. «Penso che per luglio dell'anno prossimo potremmo bandire la gara». Detta così, sotto traccia, sembra niente. Invece sarebbe il primo passo determinante per vedere che aspetto avrà il nuovo ospedale. «Stiamo parlando di una gara europea. Daremo un mese di tempo per presentarsi e poi ci vorranno almeno sei mesi per la redazione del progetto al quale credo parteciperanno tutti i maggiori studi internazionali». Non fosse altro che per un particolare: quanto costa progettare un ospedale di questo tipo? Cioè dal costo di 650 milioni di euro e 950 posti letto? «Guardi è standard, il 10 per cento del costo dell'opera». Una robetta da 65 milioni di euro.
I TEMPI «Ci vorrà una super commissione per esaminare gli elaborati» dunque è probabile che entro 20 mesi abbiamo il progetto vincitore. Seguono 20 mesi di appalto lavori e 50 mesi di cantiere. «Al netto di alcune variabili che non dipendono da noi. Perchè se l'eventuale sminamento di ordigni bellici trovati sotto terra può essere risolto in breve tempo, non altrettanto di potrà dire dei ritrovamenti archeologici. E infine stiamo parlando al netto dei contenziosi che le società perdenti potrebbero aprire».
Flor ha anche parlato delle questioni poste dai sindacati della sanità. Personale. «Per il servizio di ristorazione c'è una nuova aggiudicazione, secondo una gara che ha rivisto non il pasto consumato in mensa ma quello consumato con il buono dove c'è una riduzione, il caffé in meno. Ma la stragrande maggioranza del personale va in mensa. Ne parleremo con i diretti interessati. Ma è l'aggiudicazione di una gara».
I DISAGI
Ci tengo inoltre a sottolineare che nessun paziente rimane senza acqua». Nei giorni scorsi Cgil, Cisl e Uil avevano parlato di acqua razionata a un litro a testa per paziente. «Abbiamo dato disposizione che venga data a tutti i pazienti che chiedono acqua aggiuntiva rispetto al litro previsto dalla convenzione. Lo standard è di un litro e mezzo raccomandato». Mancano medici. «Noi non abbiamo situazioni di criticità per cui dobbiamo ricorrere a cooperative o a esterni. Mi metto nei panni dei miei colleghi, se noi dobbiamo coprire i turni nei pronto soccorso e nei punti nascita prima lo facciamo e poi discutiamo del come. Cercheremo di collaborare tra aziende».
Ci sono disservizi sulle lavanderie? «Così come per l'acqua non c'è nessuna lamentela dei pazienti neanche per i cambi lenzuola. È capitato che a fronte di ricambi per 130 letti ne siano arrivati per 70-80. Si è verificato un disservizio e lo abbiamo verificato con la ditta. Aumenteremo le scorte».
Mauro Giacon
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