IL PROGETTO
PADOVA Il centro storico sembra essere diventato terra di scorribande,

Domenica 5 Luglio 2020
IL PROGETTO
PADOVA Il centro storico sembra essere diventato terra di scorribande, dove gruppi di ragazzi in preda allo sballo deturpano i monumenti e le piazze.
È di mercoledì scorso lo sfogo-denuncia dell'assessore alla Cultura, Andrea Colasio: «Non è possibile che una città d'arte come Padova sia ostaggio di questi ragazzi. È una situazione intollerabile, fuori dal mondo». Quasi un grido d'aiuto il suo, dopo l'ennesimo atto vandalico con un paletto di ferro sradicato dal selciato e scagliato contro la porta del Duomo. E l'allarme lanciato in difesa e a tutela dell'arte della nostra città, è stato raccolto da tutte quelle associazioni e da tutti quei comitati impegnati da anni nella lotta al degrado e allo spaccio. Nasce così un progetto a cui al momento hanno aderito una quindicina di realtà del territorio. L'obiettivo è educare i giovani ad avere rispetto dei monumenti di Padova. Come? «Vogliamo pattugliare a piedi il centro storico - ha spiegato Paolo Manfrin, presidente del comitato Stanga - e distribuire ai ragazzi alcuni volantini dove indicare loro le regole da seguire per divertirsi senza deturpare piazze e monumenti».
I giovani della movida-vandalica, erano stati bacchettati, anche ad inizio giugno, da don Marco Cappellari, impegnato nella cappellania del carcere di Padova, dopo essere passato a piedi davanti al Duomo all'alba di domenica tra carte, bottiglie di birra e bicchieri di plastica. «Questo il risultato della civiltà giovanile o meno delle notti dei fine settimana in città. Ops! di quasi tutte le notti padovane. Credo che divertirsi sia una dimensione bella della vita, ma lo si può fare con altro stile e con più rispetto. Purtroppo non si possono fotografare gli schiamazzi, le risse, le urla che sempre più frequenti si verificano davanti al Duomo o in via dietro Duomo. Lascia il mondo migliore di come lo hai trovato diceva il fondatore dello scoutismo Baden Powell, credo che qui di strada occorra farne ancora tanta».
Ed ecco che a scendere in campo in difesa della città d'arte e contro i giovani vandali, sono quelle associazioni e quei comitati abituati ad operare in quartieri invasi dagli spacciatori e dal degrado. «Ci piacerebbe girare per il centro storico - ha ripreso Manfrin - tutte le sere dalle 20 a mezzanotte. Ogni comitato e ogni associazione potrà partecipare a turno attraverso l'impegno dei suoi iscritti». Insomma tornano le ronde di strada stile Carroccio, ma questa volta a tutela dei monumenti? «Per carità - ha sottolineato il presidente del comitato Stanga - non parliamo di ronde. Noi vogliamo agire con il patrocinio del Comune e soprattutto dell'assessore alla Cultura Colasio. Infatti gli chiederemo presto un incontro. Al momento tra associazioni e comitati vogliosi di aderire a questo progetto siamo in quindici».
E c'è già la chat su Whatsapp dei difensori dell'arte in città. Al momento gli iscritti sono nove. Ecco i nomi: Padotopia, Piazza De Gasperi, Assais, Associazione centro storico, Templari cattolici d'Italia, Incivilis, Retake e comitato Stanga. Tra questi spicca l'associazione berbera Assais, simbolo dell'integrazione multietnica, il cui obiettivo è trovare un punto di intesa tra cattolici e islamici. «Oltre al Comune - ha concluso Manfrin - ci piacerebbe avere anche il benestare delle forze dell'ordine. Il nostro impegno è avvisare in tempo reale polizia o carabinieri di eventuali azioni criminose».
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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