IL PROGETTO
PADOVA Era giusto un anno fa quando l'assessore Andrea Colasio annunciò

Venerdì 8 Novembre 2019
IL PROGETTO
PADOVA Era giusto un anno fa quando l'assessore Andrea Colasio annunciò che il Pedrocchi sarebbe diventato un hotel boutique. Cioè un altro dei monumenti della città avrebbe cambiato pelle, rinnovandosi grazie a capitali privati, quelli dei gestori del celebre Caffé la F&De Group che hanno un contratto per oltre un decennio. L'idea era quella di riadattare la parte degli ex uffici della Cultura all'ultimo piano del palazzo, lo spazio fra la sala Rossini e il museo del Risorgimento. Che cosa è successo da allora?
«Stiamo mettendo a punto un bando perchè il secondo piano venga ripensato strategicamente. Non è molto semplice stabilire le tecnicalità dell'operazione. Di certo c'è che dove si trova l'ufficio del Turismo troverà posto invece la hall del nuovo albergo. Noi siamo convinti di farlo, ci teniamo molto perchè un hotel de charme con 13 suites manca in questa città e contribuirà ad aumentare il dinamismo culturale e turistico. La fascia alta infatti trascina sempre l'altra. E poi abbiamo speso due milioni per gli ultimi restauri. L'idea è di darlo in gestione con un guadagno del 12 per cento».
LE STANZE DEI MITI
Lo studio degli architetti Caberlon Caroppi vede 13 suites a tema, ispirate ciascuna a un personaggio legato alla storia di Padova e in particolare all'Ottocento. Troveremo così la stanza dello scrittore, Ippolito Nievo e quella dell'artista. Giotto. La stanza dell'attrice Eleonora Duse e dell'esploratore, Giovanni Battista Belzoni. La stanza della poetessa Vittoria Aganoor, padovana di origine armena e del creatore, Antonio Pedrocchi. Quella del rivoluzionario, Giuseppe Garibaldi e dell'architetto Giuseppe Jappelli. Dello scienziato, Galileo, che insegnò per 18 anni qui e del ingegnere costruttore Bartolomeo Franceschini. Della erudita Elena Lucrezia Cornaro prima donna laureata. E la stanza di Tito Livio storico dell'antica Roma, nato nel padovano. Fino alla stanza del musicista, Gioacchino Rossini. Più due grandi suites. Camere che lo studio milanese ha pensato nello stesso carattere di ciascun personaggio. Dai mobili ai tendaggi, dai lampadari ai tavoli. Colori chiari per quella della Duse con letto a baldacchino, motivi floreali con elefanti e piante africane sui muri di quella di Belzoni.
M.G.
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