IL PROGETTO
PADOVA Dieci regole per divertirsi con buon senso. È l'iniziativa

Sabato 24 Luglio 2021
IL PROGETTO
PADOVA Dieci regole per divertirsi con buon senso. È l'iniziativa che Ascom ha avviato a Monselice e che ora vorrebbe esportare in città e nel resto della provincia. #FreeConversation, per una buona movida è un elenco di regole a cui ogni esercente può aderire e così facendo si impegna a farle rispettare ai propri clienti. Tutto è cominciato a Monselice dove si sono verificati alcuni episodi di disturbo da parte di alcuni giovani.
«Monselice ha una storicità importante e rovinare un'eccellenza simile è grave. Per questo, dopo che le forze dell'ordine sono intervenute, abbiamo deciso di dare una mano ha detto il presidente di Ascom, Patrizio Bertin C'era un problema di movida sregolata. Un imprenditore non può permettere che accada una cosa del genere, ne va dell'immagine del suo locale e della sua città. Se rispetti sarai rispettato, è l'abc. Veniamo da una situazione difficile e proprio per questo dobbiamo rieducare i nostri figli al vivere civile, nel rispetto di tutti».
La situazione è nettamente migliorata, ha confermato il sindaco Giorgia Bedin, «grazie alle forze dell'ordine che sono subito intervenute per aiutarci. Dobbiamo contemperare due esigenze, quella di divertirsi dei giovani e quella dei residenti che vogliono vivere serenamente il centro storico, il loro diritto al riposo».
Le regole sono sette: rispettare le disposizioni sulla vendita di alimenti e bevande, invitare i clienti a osservare le norme del convivere civile, non riprodurre musica alta, tenere pulita l'area esterna, chiamare le forze dell'ordine in caso di necessità, sensibilizzare al divertimento responsabile e mantenere un dialogo costruttivo con amministrazione e forze dell'ordine. L'obiettivo è responsabilizzare prima di tutto i commercianti che sono in prima linea e quindi possono arginare molte situazioni sul nascere. I commercianti che vogliono aderire possono firmare l'elenco e verrà consegnato un bollino da esporre, una sorte di segnalazione che in quel locale la movida non è sregolata.
A dare l'idea di stilare queste regole è stata Mirta Fiocco, presidente mandamentale di Ascom a Monselice: «Vorrei ripartire con una movida intelligente ha detto Capisco che i più giovani abbiano voglia di divertirsi ma lo si può fare rispettando le regole. Quando ho visto cosa stava accadendo nella mia città ho provato dolore e ho capito che anche noi commercianti dovevamo impegnarci per cambiare la situazione, per migliorarla».
Le forze dell'ordine hanno applaudito all'iniziativa. «Il problema della movida è di tutti ha affermato il questore Isabella Fusiello Noi non dobbiamo svolgere solo il ruolo di pronto soccorso, intervenire quando c'è da sanzionare o denunciare, così come è accaduto a Monselice. Nessuno vuole impedire ai giovani di divertirsi ma il virus corre e per evitare che ci siano nuove chiusure bisogna rispettare le norme. Purtroppo ho constatato che l'unico luogo di ritrovo dei giovani è rappresentato dalla movida, non ci sono luoghi dove si fa cultura e questa credo sia una grave carenza». La collaborazione, secondo il colonnello Luigi Manzini, comandante provinciale dei carabinieri, «è il modo migliore per affrontare il tema. Se ognuno fa la sua parte anche noi possiamo offrire un servizio migliore e lo abbiamo visto a Monselice dove sono stati colti per tempo i segnali. La sicurezza deve essere partecipata».
Il prefetto Raffaele Grassi ha aggiunto: «La mia filosofia è fare rete. Il bene della sicurezza deve essere sostenuto da tutta la comunità e questo è un esempio di come costruire la sicurezza insieme. Quando il sindaco Bedin mi ha riferito delle difficoltà che stavano vivendo ho decentrato il Cosp per capire dove e come fosse necessario intervenire. I sindaci sono delle sentinelle, il front-office della nostra democrazia e importante è anche il ruolo dell'associazionismo nella costruzione di un percorso di legalità».
Silvia Moranduzzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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