IL PROGETTO
PADOVA Diciassettemila metri quadrati. In un'area di pregio, compresa

Mercoledì 18 Settembre 2019
IL PROGETTO
PADOVA Diciassettemila metri quadrati. In un'area di pregio, compresa tra il canale di San Massimo, la cinta muraria e via Alvise Cornaro. Il sito, dunque, si presta perfettamente a diventare in tempi stretti un altro luogo simbolo per la città, cioè la cittadella della scienza. E proprio per fargli cambiare pelle Andrea Colasio, che a Palazzo Moroni ha la delega alla Cultura, ha predisposto un progetto di recupero approvato ieri in giunta, che prevede uno stanziamento di trecentomila euro. L'ex Macello, dunque, a breve sarà oggetto di un significativo intervento di recupero che lo trasformerà in un museo didattico scientifico, per bambini e famiglie, sulla falsariga di quelli già fruibili a Verona e a Trento. L'obiettivo, quindi, è di far diventare il complesso sorto nel 1909 , e destinato alla macellazione del bestiame, in spazio espositivo di livello europeo, suggestivo e sicuro.
LE DATE
«I cantieri - spiega Colasio - partiranno a ottobre. L'ex Macello, oggi in una situazione critica, tanto che l'edificio di via Cornaro rischia addirittura di crollare, nel corso del tempo ha perso centralità ed è finito nel degrado. Invece è necessario rimetterlo a nuovo, ripensare al ruolo della Cattedrale e dargli un'identità legata alla sperimentazione scientifica, tra l'altro in un sito dove è già presente un bellissimo planetario, frequentato ogni anno da oltre 35mila ragazzi».
L'assessore ha poi aggiunto di essere pronto a predisporre il bando per riconvertire appunto la Cattedrale in museo interattivo che ospiterà varie discipline scientifiche. «Il gruppo padovano Pleiadi - ha detto ancora Colasio - si è occupato dell'allestimento di quello veronese e quindi mi piacerebbe vederlo all'opera anche al nostro ex Macello, che dovrà avere una spiccata vocazione didattico-scientifica, in maniera da richiamare molti visitatori. Il tutto all'interno di un'oasi verde, dentro al Parco delle Mura. Dovrà essere una struttura bella, perfettamente in sintonia con la storica realtà esistente, cioè la Clac».
LA SUGGESTIONE
«Ci terrei - ha proseguito l'assessore alla Cultura - a trasformare la ricchissima collezione di vecchi computer, raccolti dal compianto Francesco Piva, in un Museo dell'elettronica, da allestire in parte in via Cornaro e in parte al Castello Carrarese. I pezzi messi da parte dall'amico Piva sono molto interessanti e sono stati chiesti anche da appassionati pisani. Invece caratterizzeranno questo nuovo polo scientifico padovano, che dialogherà con le associazioni che da anni si impegnano perché finalmente un luogo così affascinante venga definitivamente restituito ai padovani».
L'ITINERARIO
Scienza, ma anche paesaggio e ambiente. Il progetto inerente l'ex Macello prevede poi la realizzazione di un percorso didattico di collegamento con il Bastione che avrà per filo conduttore sempre la sperimentazione scientifica e la divulgazione, ma anche la valorizzazione del Parco delle Mura.
Il cantiere è finalizzato poi alla messa in sicurezza dello stabile a rischio crollo: era stato inaugurato nel 1908 e al suo interno le macellazioni sono poi proseguite sino agli anni Settanta. Dentro vennero usate per la prima volta in Italia le monorotaie aeree per il trasporto dei capi di bestiame squartati dalle sale di macellazione, alle celle frigorifere. Ora lo stato di conservazione del fabbricato è abbastanza compromesso e l'incuria in cui versa ha favorito la crescita di vegetazione nelle vicinanze e sulle pareti esterne. Inoltre, il crollo parziale della copertura, oltre a provocare significative infiltrazioni d'acqua, ha causato un parziale crollo del tetto.
Nicoletta Cozza
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