IL PROCESSO
PADOVA L'ex presidente del Monselice calcio, Edi Salvan, ieri è

Giovedì 14 Dicembre 2017
IL PROCESSO PADOVA L'ex presidente del Monselice calcio, Edi Salvan, ieri è
IL PROCESSO
PADOVA L'ex presidente del Monselice calcio, Edi Salvan, ieri è stato condannato a tre anni in abbreviato davanti al Gup Mariella Fino. Era accusato, assieme ad altri tre imputati, di bancarotta e del fallimento della parafarmacia Santa Maria della Mercede Srl, certificato dal Tribunale il 6 maggio 2014. Il pubblico ministero Luisa Rossi gli ha contestato cinque imputazioni di bancarotta in concorso con Dorina Muntean, moldava di 32 anni residente a Curtarolo, condannata anche lei in abbreviato a due anni. E in concorso anche con Orlando Vittori 64enne di Fara in Sabina (provincia di Rieti), e con il padovano di 62 anni Carlo Bellon entrambi condannati a un anno e quattro mesi. L'imprenditore 61enne Salvan, con residenza ad Arquà Petrarca (qui era stato depositato del materiale dopo il fallimento), già titolare di un autosalone e con un passato in politica nelle file dell'Udr e di Forza Italia, è stato accusato, insieme agli altri tre, di aver distratto tutti i beni e le risorse della parafarmacia, che aveva due sedi in città (via Umberto I e via Piovese), poi una a Ponte San Nicolò e una a Sottomarina, attraverso ripetute finte cessioni dell'attività ad altre società, amministrate anch'esse dagli imputati, senza peraltro formalizzare il passaggio né versare il corrispettivo. La prima cessione di ramo d'azienda risalirebbe al novembre 2013, quindi ben prima del fallimento, con il subentro di Pharmacy Solutions Srl, alla cui guida si erano alternati Bellon e Vittori. Appena due mesi dopo Pharmacy Solutions era stata soppiantata da Centro 1000 Servizi Srl, con Vittori, Salvan e Muntean nel ruolo di amministratori. Nel luglio 2014, con modalità identiche, l'attività era stata trasferita a Esapharmacie Srl, di cui Dorina Muntean era la legale rappresentante. In occasione di tutte e tre le cessioni, gli imputati si limitavano a modificare la ragione sociale e proseguivano la vendita della merce in esposizione nei due negozi, sottraendola alla procedura fallimentare e al lungo elenco di creditori. La società originaria è stata letteralmente svuotata con un paio di prelievi indebiti dai conti correnti (per complessivi 31 mila euro) per pagare canoni di locazione dovuti da altre società, con la sottrazione di un'Alfa Romeo Spider serie 2.4 e con il trasferimento di attrezzature e mobili (stampante, frigorifero, registratore di cassa, computer) nel negozio Spazio Percettivo di via Umberto I, inaugurato nel luglio 2014 da Salvan e Muntean. La curatrice fallimentare Roberta De Martini non è riuscita nemmeno ad analizzare bilanci e registri della società fallita, spariti dalla circolazione.
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci