IL PRIMATO
PADOVA «Avremo il più grande ospedale d'Italia, rispettando

Sabato 16 Novembre 2019
IL PRIMATO
PADOVA «Avremo il più grande ospedale d'Italia, rispettando il patrimonio storico della città e le sue mura». Sul momento a sentire il direttore generale dell'Azienda ospedaliera Luciano Flor si resta sorpresi. «Vada a vedere, da noi ci saranno 1748 posti, divisi fra i due poli del Giustinianeo e di Padova est». Alla verifica il Gemelli di Roma ne ha 1500, il S. Raffaele di Milano 1.350, il Careggi di Firenze 1225 e il Cardarelli di Napoli 950. Dunque la Scuola medica padovana collezionerà un altro primato. Lo farà con un ospedale di eccellenza e ricerca a S. Lazzaro, nella terra dietro al palasport, e mantenendo il Giustinianeo rifatto da capo a piedi; più il nuovo ospedale della mamma e del bambino, con la Pediatria e le nuove ginecologia e Ostetricia.
LA VISTA
Ma la notizia del giorno è che per la prima volta si può vedere dall'altro e in tridimensione il colpo d'occhio che ne verrà. Con i 30 mila metri quadrati di verde recuperati dall'abbattimento del monoblocco e della radioterapia. E con i 60mila metri resuscitati dalla demolizione delle cliniche. In quell'ala resteranno solo tre edifici.
Sono previsti circa 300 nuovi posti letto per l'ospedale della mamma e del bambino, oltre 500 posti letto nel policlinico e nel recente centro Gallucci e quasi altri 100 posti letto nel nuovo edificio del pronto soccorsoemergenza urgenza che verrà realizzato a fianco del policlinico.
AREA EST
Nell'area ovest di via Giustiniani verrà demolito il monoblocco, recuperando un'ampia area verde e creando un collegamento diretto con il Parco Treves. Verranno inoltre rivisti anche gli edifici di fronte all'ospedale Giustinianeo recuperando parte dell'area antistante.
AREA OVEST
Nell'area Est verrà liberata la zona tra le mura e via Gattamelata e verrà creata una fascia di rispetto all'interno e all'esterno della cinta muraria da dedicare a un percorso ciclopedonale. Il Bastione Cornaro verrà liberato dagli edifici presenti, con l'esclusione dell'antica Chiesa attigua. Dietro la fascia di rispetto delle mura, verso via Giustiniani, verrà creato l'ospedale della mamma e del bambino, con 2 edifici nuovi oltre all'edificio della Pediatria in realizzazione. Sempre oltre la fascia di rispetto verso Via Cornaro, verranno create un'ampia zona a verde ed aree destinate a parcheggio oltre ad edifici di dimensioni non rilevanti dedicati a servizi (centrali tecnologiche, obitorio). Il Giustinianeo e gli altri edifici nella zona est prospicienti via San Massimo saranno anch'essi ristrutturati e destinati a funzioni direzionali ed ambulatoriali.
I TEMPI
«Il Giustinianeo sarà praticamente nuovo» dice Flor. Presto detto: il policlinico è stato appena ristrutturato. Il pronto soccorso, nuovo, avrà una palazzina con 100 posti accanto all'edificio: «E si può partire dall'estate prossima» dice Flor. «Mentre l'altra parte l'area materno infantile sarà compattata. Dunque seguiamo tre progetti: riqualificare l'area, fare nuovi ospedali e realizzare il parco delle mura». E a Padova est? «Punto ad aprire i cantieri nel 2023. Dopo la firma dell'Accordo di programma fra gli enti coinvolti, entro sei mesi, seguirà per il bando di progettazione e 18 mesi di gara. Ma già stiamo lavorando sul terreno con le bonifiche anche belliche». Si farà prima questo o il Giustinianeo? «In centro siamo già partiti, la Regione ha 150 milioni da parte, Pediatria è già pagata con 61 milioni, in più ne arriveranno 450 dall'Inail». A proposito di Pediatria. Tempi? «Nel 2021 il bando per la realizzazione e due anni di lavori». Ci saranno anche due altre palazzine. Sempre otto piani? «No, per ginecologia e ostetricia possiamo stare più larghi, avranno 5 piani di altezza».
LE MURA
Come avverrà il recupero del sistema murario? «Faremo il corretto ripristino del Bastione Cornaro e la realizzazione della passeggiata di circuito sopra le mura. La visualizzazione della cinta muraria dall'esterno avverrà liberando l'area degli edifici che la oscurano e anche valorizzando lo spazio della fossa per migliorare la percezione della superficie verticale delle mura. Questa progettualità risente del confronto continuo e positivo in atto con la Soprintendenza e con gli enti coinvolti».
Mauro Giacon
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