«Il presepe simbolo dei cristiani»

Domenica 9 Dicembre 2018
LA CERIMONIA
PADOVA Il vescovo Claudio Cipolla si schiera in favore del presepio. Dopo le polemiche che hanno travolto don Luca Favarin che, domenica scorsa, ha invitato a non fare il presepe per protesta conto chi utilizza i temi religiosi per battaglie ideologiche, ad intervenire, ieri, è stato il numero uno della Chiesa padovana. Per farlo, monsignor Cipolla ha scelto il palco allestito in piazza Garibaldi in occasione della tradizionale celebrazione della Madonna dei Noli.
«Ogni società ha parole e valori, spesso rappresentati da simboli, non solo religiosi, che animano la speranza comunitaria, e che rendono forti le generazioni che si susseguono ha spiegato il Vescovo - Simboli e parole di senso ci vengono dal messaggio cristiano, che ancora oggi, seppur più sommesso, risuona in mezzo a noi. Siamo avvolti dai simboli cristiani radicati, in vario modo, nel cuore di tanta gente, anche al di là della fede». «Nella loro semplicità, questi simboli sono offerti a tutti, senza distinzione alcuna. La Chiesa non può non annunciare la realtà che essi rappresentano. Oggi vorrei con gioia ricordare che i simboli cristiani rimandano a qualcosa di reale: agli eventi della vita di quel Gesù di Nazareth, che è nato e morto per noi». Al termine della cerimonia, monsignor Cipolla è tornato sulla questione. «I simboli sono dei richiami ha spiegato È molto importante che noi, guardando un simbolo, lo utilizziamo andando alla radice del suo significato. Il presepe ci richiama al fatto che Dio si è fatto servo e che serve tutti». Quanto alla provocazione di don Favarin e il suo attacco nei confronti dell'ipocrisia di alcuni cristiani, il vescovo ha avuto, infine, parole chiare: «Non spetta a me giudicare gli altri. Personalmente ho interpretato questa uscita come una provocazione. Una provocazione che questo sacerdote ha voluto fare per aprire una riflessione. In tutti i casi, quando si aggredisce anche solo verbalmente, il rischio è quello che ci siano delle reazioni non sempre composte».
Durante la cerimonia è intervenuto anche il sindaco Sergio Giordani. «Oggi qui, tutti assieme ci sentiamo davvero parte di un'unica comunità che ha una storia, una identità condivisa. Sicurezza, immigrazione, lavoro, salute, solo per citarne alcuni, sono temi sui quali è legittimo avere anche diverse sensibilità, ma che non devono essere usati come pretesti per fomentare divisioni e contrapposizioni strumentali».
Alberto Rodighiero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci