Il prefetto sul servizio mensa: «Ammissibile, con le regole»

Venerdì 22 Gennaio 2021
Il prefetto sul servizio mensa: «Ammissibile, con le regole»
LA RISPOSTA
PADOVA Sul problema del servizio mensa per i lavoratori la prefettura in questi giorni è stata tirata in ballo più volte dall'una e dall'altra associazione: di commercianti, pubblici esercizi e artigiani. Il tema è garantire a chi lavora in cantiere lontano da casa di poter fare un pasto caldo in un ambiente idoneo. Su questa problematica però si è innestato anche chi fra i pubblici esercizi, ha tentato di forzare la mano, chiedendo di trasformare in servizio mensa il proprio bar o la birreria sia a pranzo che a cena. Se, infatti, in tutto il 2020 le richieste per il servizio di mensa aziendale che sono arrivate al Comune sono state appena 9 (si deve in pratica fare una Scia) dal primo gennaio, invece, siamo già arrivati a quota 27.
È di ieri l'iniziativa di Confesercenti e Confartigianato che hanno stretto un patto di reciproco aiuto: l'una sosterrà i propri associati nelle pratiche di adattamento al servizio, l'altra indicherà loro le proprie imprese. Sono già arrivate decine di telefonate nella sede di via Savelli. Anche il prefetto Franceschelli è stato informato preventivamente della convenzione che commenta così. «Ho ribadito che il servizio mensa è sempre ammesso, io non devo dare alcuna autorizzazione. Lo era anche prima del Covid, basta rispettare la normativa».
«Ed è così che sto rispondendo al sindaco di Abano, Barbierato che mi ha scritto se i pubblici esercizi possano eseguire l'operazione. «Il servizio è ammissibile già da prima, ora però bisogna adeguarsi alle norme dei Dpcm sul Covid».
Ma che cosa contraddistingue un servizio di mensa? «Il fatto che esista un contratto fra l'esercente e la ditta che ne usufruisce per cui quest'ultima paga per i propri dipendenti perché non ha alcun altro posto. Ma attenzione, non si va a mangiare con il buono pasto, quella è un'altra cosa. In quel caso, si prende il cibo per asporto e si viene a mangiare, come fanno i dipendenti della Prefettura, nel proprio ufficio».
La domanda è: un pubblico esercizio può essere abilitato? «Fino a qualche giorno fa era possibile per i pubblici esercizi consentire con un contratto il servizio. Adesso sembra che non sia così perché il servizio mensa è consentito solo a chi è una mensa, escludendo i pubblici esercizi che potrebbero fare questo servizio» ha sottolineato il sindaco di Abano.
«Certo che possono, ma si devono dotare di uno specifico codice Ateco» risponde il Prefetto. Qualcuno pensa che debba essere cambiata la propria ragione commerciale. «Non è detto, ne può avere anche una supplementare. Esistono delle sottocategorie. Noi verificheremo, perché il servizio mensa ha delle caratteristiche precise».
Sono gli artigiani a premere in particolare per avere la possibilità della mensa. «Capisco e sono vicino umanamente agli uomini che lavorano. Ma nessun datore di lavoro ha l'obbligo di fornire la mensa. Nè lo stato nè il Comune o i privati che infatti danno il buono pasto. Io dubito che una microazienda con due dipendenti già prima d'ora pagasse il pasto ai propri dipendenti ma anche in questo caso dico: guardate che non è cambiato niente nella normativa». Chi non ci crede legga l'ordinanza regionale del 4 maggio scorso in merito.
M.G.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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