Il movente? Commercialista, amica e fidanzato convocati dal pm

Martedì 13 Ottobre 2020
Il movente? Commercialista, amica e fidanzato convocati dal pm
L'AGGRESSIONE
PADOVA La Procura vuole interrogare gli aggressori dell'avvocato Piero Longo. Sono partite le convocazioni per tre diversi appuntamenti a palazzo di giustizia. Nel corso di questa settimana il pubblico ministero Roberto d'Angelo e gli investigatori della Squadra mobile raccoglieranno le deposizioni della commercialista Silvia Maran e del compagno Luca Zanon. Oggi toccherà per prima a Rosanna C., la trentunenne amica di vecchia data della vittima, che non ha materialmente partecipato al pestaggio. Il magistrato vuole approfondire la natura dei suoi rapporti con Longo e capire per quali ragioni l'ex senatore di Forza Italia rifiutasse qualsiasi contatto con lei. Ad assisterla ci sarà il penalista Piero Someda. Poi sarà la volta della professionista, tutelata dall'avvocato Claudia Bagattin. Per ultimo affronterà l'interrogatorio l'elettricista trentino, accompagnato dal legale Patrizio Janniello. Nessuno dei due conosceva Piero Longo. Un particolare che viene confermato anche dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza di riviera Tiso da Camposampiero, acquisite dagli uomini della Mobile, diretti dal dottor Carlo Pagano. Maran e Zanon saranno chiamati a spiegare le ragioni dell'inaudita violenza con cui hanno picchiato il legale provocandogli tre fratture al volto.
Il racconto fornito dalla coppia in sede di convalida dovrà essere oggetto di approfondimenti. Finora non hanno voluto parlare del movente. Si sono limitati a riferire di aver accompagnato Rosanna C., che non sapeva come riallacciare i contatti interrotti da tempo con Longo. Al momento non è stata invece convocata in Procura la vittima che non sarebbe ancora in grado di parlare normalmente.
Silvia Maran e Luca Zanon sono attesi in settimana da un altro passaggio chiave dell'inchiesta. É fissata per venerdì l'udienza davanti al Tribunale del Riesame di Venezia. I legali hanno impugnato l'ordinanza con cui il gip Claudio Marassi aveva disposto per entrambi l'obbligo di dimora nel comune di Padova, con divieto di avvicinamento alla parte offesa e di uscita di casa nell'arco temporale compreso tra le 22 e le 7 del mattino. Maran ha impegni professionali fuori città che non riesce ad assolvere mentre Zanon ha necessità di far ripartire la propria ditta artigiana. In realtà il ricorso al Riesame servirà alla difesa anche per conoscere le carte nelle mani dell'accusa.
LA PISTOLA
La Smith & Wesson calibro 38 di Longo è ancora sotto sequestro. Si trova nei laboratori della Polizia scientifica dove sono in corso gli accertamenti di prassi. Nel tamburo sono stati rinvenuti due proiettili. É la conferma del fatto che quella sera furono sparati tre colpi di pistola. Per prudenza Longo teneva però vuoto il primo alloggiamento. Il primo sarebbe quindi un colpo sparato a salve quando la discussione stava degenerando. Gli altri due sono stati invece esplosi durante la colluttazione, quando l'avvocato si trovava a terra.
Luca Ingegneri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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