IL MAGAZZINO
PADOVA «Buongiorno, ho appena trovato una pecora in una strada

Lunedì 21 Ottobre 2019
IL MAGAZZINO PADOVA «Buongiorno, ho appena trovato una pecora in una strada
IL MAGAZZINO
PADOVA «Buongiorno, ho appena trovato una pecora in una strada di campagna. Posso portarla subito da voi?». A parlare è un padovano di Vigonza. «Mi spiace, siamo attrezzati per ogni tipo di oggetto. Ma non per gli animali» risponde l'addetto del Comune di Padova. Il telefono di via Fra' Paolo Sarpi 3, sede dell'ufficio Oggetto smarriti, suona continuamente. Tra chi trova un cellulare e chi raccoglie un portafoglio, ci sono anche decine di casi decisamente singolari, al limite del paradosso. L'episodio della pecora è capitato nei mesi scorsi, ma quello davvero indimenticabile risale a quindici anni fa: nessuno scorderà mai quell'abito da sposa, nuovo e ancora incartato, ritrovato sul sedile di un autobus. «Era davvero di una donna pentita ancor prima del matrimonio?». La domanda resterà per sempre senza risposta.
I NUMERI
Quindici anni dopo l'elenco annuale degli oggetti ritrovati è lungo il doppio e bastano due passi all'interno del magazzino per trovare di tutto. Alcuni angoli sembrano quelli di un negozio musicale, altri appaiono come una cartoleria scolastica. «Il numero di ritrovamenti aumenta anno dopo anno e per catalogare tutto serve la massima precisione» racconta uno degli addetti mentre etichetta la busta bianca che contiene l'ennesimo iPhone. «Ultimamente - sospira - sono arrivati anche un prezioso orologio e un sofisticato telescopio. Speriamo che almeno questi ritrovino proprietario».
Per avere un'idea di quanti oggetti vengano persi e ritrovati ogni mese bisognerebbe dare un'occhiata a quegli scaffali, dove ogni tipo di materiale viene rigorosamente catalogato. I numeri rendono bene la consistenza del fenomeno. Diecimila oggetti in un anno, di cui almeno 800 definiti di valore. Vengono portati in via Sarpi ogni giorno, con picchi soprattutto dopo le grandi manifestazioni in centro e dopo i concerti allo stadio. «Nelle ore successive allo spettacolo di Vasco Rossi all'Euganeo - ricordano i dipendenti - siamo stati sommersi».
CHI LI RIPORTA
Gli oggetti smarriti vengono portati dalle forze dell'ordine, da Busitalia, dalle Poste Italiane ma anche direttamente dai singoli cittadini. Dall'inizio dell'anno i cellulari ritrovati sono stati più di trecento: spesso arrivano in ufficio ancora accesi e le suonerie tengono compagnia al personale. Vengono restituiti solamente a chi presenta regolare denuncia alle forze dell'ordine e a chi fornisce la scatola col codice identificativo del telefonino.
Nel 2018 sono stati 3.605 gli oggetti registrati per cui il proprietario è stato ritenuto identificabile (grazie alla presenza di un nome o di un indirizzo, oppure grazie ad una precisa denuncia). Cinque anni prima, nel 2013, erano stati 2.926: quasi 700 in meno. «Ma se consideriamo l'ultimo decennio - spiegano le memorie storiche dell'ufficio - il numero è addirittura raddoppiato perché ora la collaborazione con le Poste è molto più forte. Viene restituito ai proprietari il 35-40 per cento degli oggetti ritrovati».
GLI ALUNNI
Un capitolo a parte lo meritano gli articoli scolastici persi dagli studenti nei mezzi pubblici. Zaini, cartelline da disegno, sacche da ginnastica, squadre, compassi: tutto viene posto nelle rispettive vaschette, in attesa (spesso vana) dei proprietari. «Busitalia porta a noi tantissime cose ogni mese, ma forse i ragazzini e le loro famiglie non lo sanno» allarga le braccia uno dei tre dipendenti di questo piccolo ma prezioso ufficio.
Negli ultimi mesi sono arrivati qui anche un violino, una tromba e una chitarra elettrica. Tra poco andrà all'asta un flauto. Gli addetti ricordano anche quattro pellicce, abbandonate tutte assieme, e un tavolo con delle banche da birreria lasciato in mezzo. Due anni fa un animale arrivò per davvero, ma era di cemento: qualcuno lanciò nel cortile di un'abitazione un leone di San Marco, recuperato dal padrone di casa e consegnato all'ufficio. Tra le voci più ricorrenti troviamo senza dubbio le biciclette, di tutti i tipi: ora 120 sono all'asta. Quando vengono trovate in un luogo dove non potrebbero essere (per esempio attaccate ad una ringhiera privata o ad un palo pubblicitario), gli agenti della Polizia locale lasciano un avviso di rimozione segnalando la violazione al Codice della Strada. Se nel giro di pochi giorni non vengono portate via, finiscono nel magazzino di corso Spagna a disposizione dei proprietari per 90 giorni. Se nessuno le reclama, finiscono all'asta.
LA SOLIDARIETÁ
Ha spesso una destinazione sociale, invece, il vestiario ritrovato e mai reclamato. Ogni anno vengono portati all'Opera della Provvidenza di Sant'Antonio, a Sarmeola, 80 grandi sacchi per un totale di due quintali di vestiti. «Sono delle consegne molto importanti, per noi, perché il lato umano è il bello di questo tipo di lavoro» sottolineano i dipendenti. «Pochi giorni fa è arrivata una signora anziana che aveva perso il portafoglio con dentro la foto del figlio, morto da poco - ricordano -. L'ha ritrovato qui da noi, si è commossa ed è scoppiata a piangere». Poi ha abbracciato gli addetti. Tra scatoloni, buste e scaffali, c'è anche umanità.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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