IL LUTTO
CODEVIGO «La prego lo scriva che mio padre era una persona speciale».

Sabato 4 Aprile 2020
IL LUTTO CODEVIGO «La prego lo scriva che mio padre era una persona speciale».
IL LUTTO
CODEVIGO «La prego lo scriva che mio padre era una persona speciale». Il Coronavirus in tutta la sua drammaticità ha provocato la prima vittima anche nel comune di Codevigo. Il cuore di Gino Gallo, 82 anni, ha smesso di battere ieri mattina alle 11 in un letto d'ospedale a Schiavonia. E' arrivato al nosocomio il primo aprile aggravato da problemi respiratori e qualche linea di febbre. Il suo quadro clinico si è poi aggravato e ieri la famiglia ha ricevuto dai medici la telefonata che mai avrebbe voluto ascoltare.
Gino era nato il 9 dicembre del 1937. Grande imprenditore agricolo, era considerato il re degli asparagi. Le sue produzioni erano conosciute in tutto il Veneto e non solo. Viveva a Codevigo in via Val Cittadella. Lascia nello strazio la moglie Emilia e le tre figlie Desi, Lorena ed Elettra. «Nostro padre era un angelo - ha riferito Desi - ha lavorato una vita per garantirci un avvenire. Ci ha costruito una casa a testa e non ci ha mai fatto mancare nulla».
La vita di Gino Gallo è stata costellata da momenti delicati: «Quando aveva 56 anni - ha proseguito la figlia - è rimasto vittima di un ictus mentre si trovava in gita con una comitiva di Codevigo. E' riuscito a riprendersi seppur a fatica». Nel 2008 l'imprenditore agricolo ha subito un'altra mazzata che l'ha segnato nel profondo. E' venuto a mancare il suo primo nipote di appena 20 anni, figlio di Desi. «Siamo di fronte a un uomo - ha concluso la figlia - che ha sempre vissuto con il coltello in mezzo ai denti. Le insidie che la vita gli ha presentato sono state innumerevoli. Qualche hanno fa era riuscito a sconfiggere anche un tumore nella zona cervicale. Ora non siamo neanche in grado di offrigli una degna sepoltura dopo che lui ha dato tutta la sua vita per noi. Ora chiedeva solo di potersi godere la pensione con la massima serenità. Quando l'abbiamo salutato prima che andasse in ospedale, mai avremmo pensato che quella era l'ultima volta che l'avremmo visto».
Le condizioni fisiche di Gino Gallo si sono aggravate appunto il primo aprile. Febbre e fatica a respirare hanno spinto la famiglia a chiedere l'ausilio del 118. Il Covid-19 è stato l'ultimo colpo di grazia ad un fisico già debilitato negli anni da mille disavventure. Ora la famiglia della vittima sta vivendo in quarantena con la paura anch'essa di aver contratto il Coronavirus.
La famiglia Gallo è conosciuta in tutta la Saccisica. Dell'ottantaduenne amici e conoscenti ricordano la grande bontà, la sua dedizione al lavoro e lo smisurato amore verso la sua famiglia. Mai uno screzio, un rancore, L'ottantaduenne era solito discutere a lungo con le persone se qualcosa non lo convinceva, ma prima di allontanarsi voleva essere certo che i rapporti fossero chiari e sereni. La notizia del decesso di Gino Gallo è arrivata ieri anche in municipio. Il sindaco Francesco Vessio ha riferito: «E' un dolore enorme commentare situazioni di questo tipo. Non posso che trasmettere ai familiari della vittima la mia totale vicinanza a nome di tutta l'amministrazione comunale. Stiamo combattendo una guerra e dobbiamo mettere in campo ogni risorsa per ridurre al minimo le perdite. Ai miei concittadini l'invito è quello di rispettare alla lettere le restrizioni che il Governo ha imposto».
Cesare Arcolini
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