Il giovane attaccante sloveno ha firmato l'1-0: «Qui posso imparare tanto» Il difensore ha dato sicurezza al reparto: «Il morale e la fiducia crescono»

Lunedì 16 Settembre 2019
IL 2-0 AL TRAPANI
Uno i gol li deve fare, l'altro invece evita di prenderli. Il connubio Zan Celar-Domenico Frare sabato con il Trapani si è rivelato vincente, anche se sarebbe ingiusto e non corretto indicare soltanto loro due nella prima vittoria di campionato dei granata. Perché il successo, specie nel credo di Roberto Venturato, è sempre il frutto del collettivo. L'esordio dei due giocatori (dal primo minuto quello di Celar, assoluto invece quello di Frare) è stato comunque davvero positivo: l'attaccante ha confermato quanto si era intravisto nelle due partite di Coppa Italia, ovvero il suo grande fiuto per il gol, mentre il difensore ha riportato sostanza e sicurezza nel reparto arretrato che nelle prime due uscite del torneo aveva incassato sette gol.
ITALIANO STENTATO
Celar, seppure in un italiano ancora stentato, ha spiegato benissimo quanto importante fosse la vittoria del Cittadella piuttosto che il suo primo sigillo in serie B: «Sono contento per il gol, ovviamente, ma la cosa che più contava era il successo sul Trapani. I tre punti ci servivano come il pane dopo l'inizio negativo in campionato». Il centravanti preso in presto dalla Roma sta imparando in fretta. Il salto dalla Primavera al torneo cadetto è di quelli importanti, anche per un attaccante capace di realizzare 39 gol in 51 gare con la formazione giovanile giallorossa. L'allenatore del Cittadella l'ha sottolineato sin dal suo arrivo, ma il diggì Marchetti sembra proprio avere scovato l'ennesimo, giovane talento da far crescere e lanciare. Celar ha fatto il suo, un gran gol di testa che ha sbloccato la partita, e l'intesa con i compagni (Diaw e Luppi in questa occasione) migliora: «Allenandoci e lavorando assieme durante la settimana si registrano progressi. Sono soddisfatto della prova».
L'attaccante sloveno è passato dalla capitale a una cittadina di ventimila abitanti, due realtà completamente diverse. «La differenza è evidente, ma a Cittadella mi sono già ambientato, mi trovo a mio agio. Qui si può imparare tanto e fare un bel calcio».
GRANDE ATTENZIONE
Chi invece ha imparato molto bene il mestiere (di difensore) è Domenico Frare, che sabato ha fatto il proprio esordio stagionale. Il giocatore ha saltato tutta la preparazione estiva per infortunio, adesso deve ritrovare la forma migliore. «Mi sto allenando da poco tempo con il gruppo, ringrazio il preparatore per avermi portato in condizione. Avevo il dubbio sulla tenuta nei novanta minuti, non avendo disputato nemmeno un'amichevole sinora, ma è andato tutto bene». È tornato Frare, è tornata la vittoria. «I tre punti erano fondamentali per noi. E penso che il Cittadella abbia disputato una buona prova». Anche a livello difensivo, dove si sono registrati evidenti progressi rispetto alle prime uscite. «Siamo stati attenti, abbiamo tenuto la linea difensiva molto alta come ci chiede Venturato, riuscendo a concedere poco agli attaccanti avversari».
La pausa è quindi servita. «Abbiamo lavorato duramente negli ultimi quindici giorni. Serviva dare una sterzata dopo due sconfitte di fila, per evitare di vedere tutto nero. Abbiamo aggiustato le cose, non soltanto a livello difensivo, perché se il Cittadella prende gol non è colpa soltanto del pacchetto arretrato. Contro il Trapani ci siamo comportanti bene, in ogni settore del campo». Potrà essere un caso, però il Cittadella è tornato a vincere - senza prendere gol - con la difesa dell'anno scorso: Ghiringhelli a destra, (poi sostituito da Mora), Frare e Adorni in mezzo, Benedetti a sinistra. «Magari ci conosciamo un po' meglio rispetto agli altri, certi meccanismi infatti richiedono tempo per girare bene. Non subire gol per noi difensori è importante, ci restituisce morale e fiducia, e sappiamo che tenendo la porta inviolata poi i nostri attaccanti prima o poi il gol lo trovano».
LA PROVA DEL NOVE
Adesso la squadra è attesa dalla prova del nove: sabato prossimo si andrà a fare visita all'Empoli che, con tutto il rispetto per il Trapani, rappresenta un avversario di ben altro spessore. «Servirà un ottimo lavoro da parte di noi difensori e maggiore concretezza davanti. L'Empoli può infatti contare su grandi individualità, quindi occorrerà un importante lavoro collettivo».
Simone Prai
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