IL DRAMMA
STRA (VENEZIA) «Mio fratello ha avuto una vita travagliata».

Martedì 20 Agosto 2019
IL DRAMMA
STRA (VENEZIA) «Mio fratello ha avuto una vita travagliata». Commenta così la tragica fine di Francesco Cacciavillani, 54 anni, la sorella Caterina, sindaco di Stra, straziata dal dolore come il padre, il noto avvocato e storico, Ivone. La tragica morte ha scosso profondamente Padova e la cittadina di Stra: il 54enne originario della Riviera, ma molto legato a Padova per studi e amicizie, ha improvvisamente deciso di porre fine alla propria esistenza gettandosi dalla terrazza della camera dove aveva preso alloggio al terzo piano dell'hotel Maritan in via Gattamelata. Tra domenica e lunedì la notizia si è diffusa in tutta la Riviera, dove la famiglia è molto nota, e tutti non fanno che chiedersi: perché?
Ancora increduli e sotto shock genitori e fratelli. «Vorrei dire poche parole, ma penso che forse un ricordo da parte della famiglia sia opportuno commenta Caterina - Questo nostro fratello ha avuto una vita travagliata, ha fatto i suoi sbagli per i quali ha pagato sempre di persona, li ha riconosciuti, ha sempre chiesto scusa cercando di ripartire ogni volta. Ha sempre avuto un forte legame con famiglia e amici, ai quali non ha mai fatto mancare gesti di affetto e vicinanza. Adesso sembrava aver raggiunto un equilibrio maggiore di altri periodi, magari questo però lo ha portato a riflettere sul fatto che il tempo perduto non riusciva più a recuperarlo».
Intelligente, sensibile, discreto, attento, così tutti descrivono Francesco, che «ha avuto la delicatezza di inviare un affettuoso saluto ai suoi cari familiari e amici prima di gettarsi nel vuoto», conclude la sorella.
«Una risposta va cercata nella vita stessa commenta il parroco di Stra, don Giovanni Toniolo Devo ancora pensare alla meditazione del funerale, che non è stato ancora fissato, meditazione che non sarà certo scontata per una persona che ha concluso in maniera così drammatica la propria vita. Di sicuro ha vissuto una storia molto faticosa, anche se ultimamente sembrava inserito bene a Belluno, e pareva tranquillo. Io in verità l'ho incontrato rare volte, l'ho conosciuto soprattutto dai racconti dei genitori, che amavano profondamente questo figlio sempre presente nelle loro preoccupazioni».
Sara Zanferrari
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